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Mattarella, mafia sempre in agguato ma destinata a finire
“La mafia può essere sconfitta ed è destinata a finire. Ma l’impegno nel combatterla non viene mai meno”. Nel 32esimo anniversario della strage di Capaci, nella quale persero la vita Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, il capo dello Stato fa sue le parole del magistrato e di Paolo Borsellino e ribadisce l’impegno della Repubblica nella lotta alla criminalità organizzata. Una guerra che è destinata a essere vinta, ma non senza lo sforzo continuo delle istituzioni, dice.
“I tentativi di inquinamento della società civile, le intimidazioni nei confronti degli operatori economici, sono sempre in agguato – ha aggiunto Mattarella nel suo messaggio – La Giornata della legalità che si celebra vuole essere il segno di una responsabilità comune”.
Responsabilità che vuol dire anche rimanere vigili rispetto a tutti i fenomeni mafiosi che ancora oggi affliggono il Paese: “È necessario tenere alta la vigilanza. Gli anticorpi istituzionali, la mobilitazione sociale per impedire che le organizzazioni mafiose trovino sponde in aree grigie e compiacenti, non possono essere indeboliti.