
Mattarella, il diverso da sé visto come nemico da annientare
Il presidente della Repubblica a Colleferro per la commemorazione del giovane ucciso dai fratelli Bianchi cita Martin Luther King: "L’odio moltiplica l’odio"
Willy Monteiro Duarte era “un italiano esemplare”, il cui gesto di “coraggio” e “altruismo”, pagato con la vita, non va dimenticato. A cinque anni dall’omicidio del giovane di Colleferro, ammazzato di botte dai fratelli Bianchi, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è andato nel paese romano per commemorare il 21enne di origine capoverdiana, pestato a morte da Gabriele e Marco Bianchi e Mario Pincarelli per aver tentato di difendere un suo amico. “Non vogliamo dimenticare”, ha esordito il capo dello Stato che ha anche incontrato la madre e la sorella del giovane.
“La storia di una comunità è segnata da eventi felici e da lutti e lacerazioni e sacrifici che scuotono le coscienze, Willy è un italiano esemplare per questo è stato insignito alla memoria della medaglia d’oro al valor civile in riconoscimento del suo gesto di coraggio e altruismo a lui il ricordo e dolore di tutti”, ha ricordato Mattarella definendo Willy “un nostro ragazzo ucciso da una violenza cieca e insensata e brutale mentre cercava di difendere un amico”. Voleva – ha sottolineato – “evitare una violenza e la violenza è esplosa contro di lui”.