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La Groenlandia va al voto, tra la voglia di indipendenza e le mire di Trump5Foto© lapresse.it

La Groenlandia va al voto, tra la voglia di indipendenza e le mire di Trump

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C’è un ex muratore della Groenlandia che tifa Donald Trump e fa di tutto per portare avanti il Make America Great Again (Maga) anche se il suo sostegno si ferma quando si parla di far diventare l’isola il 51esimo Stato degli Stati Uniti d’America. Si chiama Jørgen Boassen, ha 50 anni, ed è diventato il punto di riferimento locale del movimento del presidente americano, dopo la visita nel gennaio scorso in Groenlandia del figlio del tycoon, Donald Trump Jr.

In quell’occasione Boassen ha accompagnato il giovane rampollo e i suoi amici in un ristorante dove li aspettavano i sostenitori di Trump, ha parlato per tre ore della sua isola, ha scattato foto con Donald Jr. E’ ben conosciuto nel circolo Maga, è persino andato in Pennsylvania per aiutare la campagna di Trump e ha partecipato a un comizio politico. È anche andato a Mar-a-Lago per una festa della vittoria dopo le elezioni ed è stato invitato all’inaugurazione e alla Casa Bianca.

In patria è soprannominato «il figlio di Trump» e ha preso i primi contatti con il mondo del presidente repubblicano grazie a Tom Dans, un consulente della prima amministrazione Trump, collegato al think tank conservatore Heritage Foundation. Boassen non ha mancato di dichiarare il suo desiderio che Nuuk diventi il più stretto e migliore alleato dell’America, «sia che si tratti di difesa, estrazione dei minerali e del petrolio, commercio, ogni cosa», ha detto alla Cnn.