
La criptovaluta rende a Trump e ai figli 5 miliardi
Donald Trump e famiglia si arricchiscono grazie alle criptovalute, rilanciando gli interrogativi sui potenziali conflitti d'interesse del presidente, coinvolto nella regolamentazione di un settore che sta lasciando sviluppare a briglia sciolta.
Il token crittografico sostenuto dal clan Trump ha iniziato a essere quotato in borsa, conferendo alle partecipazioni detenute dal tycoon e dai suoi figli un valore di circa 5 miliardi di dollari. I Trump hanno lanciato la società di criptovalute World Liberty Financial (Wlfi) nel bel mezzo della campagna presidenziale dello scorso anno, quando The Donald promise di fare degli Usa la "capitale mondiale delle criptovalute".
Il presidente detiene circa 15,75 miliardi di token Wlfi per un valore di oltre 3,4 miliardi di dollari, rendendo le criptovalute la fonte più significativa della sua fortuna, finora legata all'immobiliare. La società ha raccolto fondi vendendo i suoi omonimi token digitali agli investitori, a cui inizialmente era stato vietato di vendere. Ma a luglio gli investitori hanno votato per consentire ai primi acquirenti, esclusi i fondatori come la famiglia Trump, di vendere fino al 20% delle loro partecipazioni nella moneta, che viene scambiata con la sigla Wlfi.