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Israele, blitz della polizia in una libreria a Gerusalemme Est
Non bastavano i blitz nelle case e negli uliveti dei palestinesi in Cisgiordania, né il massacro in corso a Gaza. La polizia israeliana infatti ha fatto irruzione ieri anche in due librerie palestinesi nel cuore di Gerusalemme Est occupata – Educational Bookshop – sequestrando numerosi libri e arrestando due persone, ovvero il titolare Mahmud Muna e suo nipote Ahmad Muna. L'episodio, confermato dai familiari degli arrestati, ha suscitato un'ondata di indignazione internazionale e riacceso il dibattito sulla libertà di espressione nei territori occupati.
Le immagini delle telecamere di sicurezza mostrano agenti di polizia intenti a riempire sacchi della spazzatura con libri prelevati dagli scaffali della Educational Bookshop, una vera e propria istituzione culturale fondata nel 1984 diventata nel corso di 40 anni un punto di riferimento per la comunità palestinese e non solo.
"Usavano Google Translate sui libri e poi li prendevano", ha detto Mourad Muna, fratello di Mahmoud. "Hanno persino trovato un giornale (israeliano) Haaretz con una foto degli ostaggi e hanno chiesto cosa fosse, dicendo che era istigazione. Hanno preso ogni libro con una bandiera palestinese".