
Inchiesta urbanistica Milano: Tribunale del Riesame smonta l’accusa di corruzione
“Argomentazioni svilenti di pm e gip”. “Non dimostrato il patto corruttivo”. Ma anche la certezza che non può valere la corruzione “automatica”.
Nelle due motivazioni con cui il Tribunale del Riesame di Milano, lo scorso agosto, ha annullato gli arresti dell’architetto Alessandro Scandurra e del patron Bluestone, Andrea Bezziccheri, l’inchiesta della procura di Milano sull'”incontrollata espansione edilizia” della città, che aveva portato a sei richieste di arresto, viene pesantemente criticata dalle magistrate Vincenza Papagno, Francesca Ghezzi e dalla presidente del collegio Paola Pendino, giudice estensore.
Il collegio ritiene che non sia stato “dimostrato il patto corruttivo” contestato a Scandurra, membro della commissione paesaggio. “Non si comprende – si legge nelle motivazioni – sulla scorta di quali evidenze il gip abbia ritenuto che gli incarichi di progettazione siano stati affidati a Scandurra in ragione della sua funzione pubblica e non dell’attività di libero professionista.