
In carcere da 32 anni, 'Beniamino è innocente liberatelo'
Il sospetto, fondato, è che Beniamino Zuncheddu sia innocente e che abbia trascorso gli ultimi 32 anni della sua vita in carcere ingiustamente dopo la condanna per un triplice omicidio. La certezza invece riguarda i soliti tempi della giustizia, perché a tre anni dalla richiesta di revisione del processo, la Corte d’Appello di Roma, investita del caso, non è si è ancora pronunciata.
Nonostante la richiesta sia arrivata dallo stesso procuratore generale della Capitale Francesco Piantoni. Ieri è arrivato l’ennesimo rinvio: la Corte ha deciso di sentire il testimone chiave della vicenda e sua moglie, figlia di una delle vittime. Ma anche il poliziotto che ha condotto le indagini. Se ne riparla il 13 ottobre, quando si deciderà sull’eventuale sospensione della pena.
Tutto comincia l’8 gennaio del 1991, quando in un ovile di Sinnai vengono uccisi tre uomini: Gesuino Fadda, proprietario dell’allevamento, il figlio Giuseppe e il pastore Ignazio Pusceddu. Luigi Pinna, marito di una delle figlie di Fadda, viene ferito e si salva. Ma l’uomo, interrogato, dice che l’assassino aveva un collant sul volto e di non essere in grado di identificarlo.