Ilaria Salis, il memoriale dalla prigione in Ungheria: trattata come una bestia
Il documento, scritto il 2 ottobre quando si trova agli arresti da quasi otto mesi, è stato diffuso in esclusiva al tg de La7. "Sono stata costretta a rivestirmi con abiti sporchi, malconci e puzzolenti che mi hanno fornito in questura - scrive - e a indossare un paio di stivali con i tacchi a spillo che non erano della mia taglia".
Ilaria rimane con questi vestiti per cinque settimane e per sette giorni non le vengono dati carta igienica, sapone e assorbenti, che rimedia solo grazie a una detenuta ungherese. "Sono rimasta per cinque settimane senza ricevere il cambio lenzuola, non le cambieranno per altre tre o quattro" aggiunge, sottolineando che "per i primi tre mesi sono stata tormentata dalle punture delle cimici da letto. Oltre alle cimici, nelle celle e nei corridoi è pieno di scarafaggi. Nei corridoi esterni spesso si aggirano topi".
Il cibo viene distribuito con il contagocce. "Il carrello passa per la colazione e per il pranzo ma non per la cena" continua Salis, evidenziando che "a colazione si riceve una fetta di salame spesso in cattivo stato, a pranzo danno zuppe acquose in cui c'è pochissimo cibo solido, ma dove spesso si trovano pezzi di carta e di plastica, capelli o peli".