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'Il killer non si lavò le mani', ipotesi alternativa su Garlasco8Foto© ilmattino.it

'Il killer non si lavò le mani', ipotesi alternativa su Garlasco

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Il killer di Chiara Poggi non si lavò le mani. E' lo scenario, ben diverso da quello ricostruito nelle sentenze di condanna a 16 anni di carcere nei confronti di Alberto Stasi, allora fidanzato della ragazza, su cui sta cercando di fare luce la nuova inchiesta della Procura di Pavia, che ha acceso i riflettori su Andrea Sempio, amico del fratello della vittima.

Scenario già prospettato anche dai legali di Alberto, che con le loro indagini difensive hanno ottenuto la riapertura del caso e che nel 2016, tramite un investigatore privato, avevano raccolto nuovi particolari, tra cui quello di un "evento sconosciuto agli inquirenti", ossia un presunto litigio tra Chiara e l'assassino.

Mentre si sta sempre cercando l'involucro con dentro l'intonaco del muro su cui è stata trovata l'impronta "papillare 33", attribuita a Sempio - il nuovo indagato nell'ipotesi di un delitto compiuto da più persone - si riaffaccia una lettura che, se confermata dagli accertamenti, potrebbe essere un elemento a riscontro della pista alternativa su cui stanno lavorando i Carabinieri del Nucleo investigativo di Milano.