“Ho ucciso il mio cane, lo odiavo”: polemiche sulla possibile vice di Trump, Kristi Noem, per le rivelazioni in un libro
Ha ucciso il suo cane e una capra “puzzolente”. Kristi Noem, la governatrice del South Dakota nella rosa delle candidate per la vicepresidenza di Donald Trump, in un libro racconta di aver ucciso il suo cane e anche una capretta. “Cricket era un pointer a pelo corto di circa 14 mesi”, scrive, spiegando che il cane, una femmina, aveva una “personalità aggressiva” e doveva essere addestrato per essere usato per la caccia al fagiano. Nelle pagine del libro Noem racconta il fallito addestramento e rivela che quella perpetrata contro il cucciolo di cane non è l’unica uccisione che abbia commesso.
Il libro si intitola No Going Back: The Truth on What’s Wrong with Politics and How We Move America Forward (Indietro non si torna: La verità su cosa c’è di sbagliato nella politica e su come far progredire l’America, ndr) e gli aneddoti descritti servono, come spiegato dall’autrice stessa, a dimostrare che in politica è disposta a fare “cose difficili e brutte“, se necessario.
Come altri aspiranti al ruolo di secondo vicepresidente di Trump che si sono cimentati nella scrittura, spiega il Guardian, la candidata offre ai lettori un misto di autobiografia, idee politiche e invettive rivolte ai Democratici e ad altri nemici.