
Golden Dome, lo scudo antimissile di Trump da 175 miliardi
AGI - Quando, lo scorso gennaio, Donald Trump firmò l'ordine esecutivo che poneva le basi per il 'Golden Dome', molti analisti militari espressero scetticismo. Il presidente degli Stati Uniti aveva già manifestato in precedenza il desiderio di dotare la nazione di un sistema per la difesa antiaerea ispirato all'Iron Dome israeliano. Gli interrogativi riguardano l'estensione del territorio da coprire, vastissima. Ma vastissime sono anche le risorse mobilitate.
Trump ha stimato sui 175 miliardi di dollari il costo del progetto, che intende portare a compimento entro fine mandato. A coordinarlo sarà il generale Michael A. Guetlein, vicecapo delle operazioni della Space Force. La Casa Bianca intende infatti allargare anche allo spazio il raggio d'azione di uno scudo che, a differenza dell'Iron Dome, non ha l'obiettivo di salvaguardare località specifiche da vettori a medio raggio ma di difendere gli Stati Uniti da minacce sempre più sofisticate.
Non solo gli avanzatissimi missili intercontinentali prodotti dalla Russia ma anche i droni suicidi sempre più sofisticati ed elusivi fabbricati da avversari come la Cina, che ha da poco lanciato il velivolo portadroni Jiu Tian, destinato a riscrivere le regole della guerra aerea.