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Esplosione Calenzano, dopo autopsia vittime si attendono primi avvisi di garanzia8Foto© ilmessaggero.it

Esplosione Calenzano, dopo autopsia vittime si attendono primi avvisi di garanzia

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La mattina dell'esplosione al deposito Eni di Calenzano (Firenze) erano in corso due distinti interventi di manutenzione agli impianti. Uno alla pensilina numero 7, accanto a quella dell'esplosione, riguardava una condotta di alimentazione per il carico di carburante ai camion. L'altro intervento invece riguardava la riparazione di due raccoglitori di vapori - uno più piccolo, uno più grande - che da tempo risultavano malfunzionanti e che sono proprio alla corsia 6, quella dell'esplosione. Lo si apprende da fonti inquirenti.

Vapori di benzina e di altri carburanti si formano nelle fasi di pompaggio dei prodotti nelle autobotti. Inoltre, sempre secondo quanto emerge, al momento dell'esplosione nelle vicinanze della pensilina numero 6 era in atto il sollevamento di un carrello, tramite un macchinario, proprio in concomitanza alla formazione di una nube di vapori di carburanti.

La vicinanza di questa operazione, è al momento un'ipotesi, potrebbe aver contribuito all'innesco dell'esplosione. Il fumo di vapori è lo stesso riferito da alcuni testimoni e corrisponderebbe a quello che si nota nel primo video disponibile sull'esplosione.