
Elicottero di Putin attaccato dai droni ucraini, cosa è successo al presidente russo
Il presidente ucraino Volodymir Zelensky ha chiesto stamani di fare pressione sulla Russia per costringerla a cessare i suoi attacchi e la guerra in Ucraina, dopo una nuova ondata di bombardamenti notturni che ha fatto almeno 12 morti nel paese. "Senza una pressione veramente forte sui dirigenti russi, questa brutalità non può essere fermata. Le sanzioni certamente aiuterebbero", ha detto il presidente sui social, domandando agli Stati Uniti, ai paesi europei e a "tutti quelli che cercano la pace" di dare prova di "determinazione" per spingere Vladimir Putin a "terminare la guerra".
"Gli attacchi di ieri sera dimostrano ancora una volta la determinazione della Russia a causare ulteriori sofferenze e ad annientare l'Ucraina. E' devastante vedere bambini tra le vittime innocenti ferite e uccise. I miei pensieri oggi sono rivolti alle famiglie. Abbiamo bisogno della più forte pressione internazionale sulla Russia affinché fermi questa guerra". Così l'Alto Rappresentate Ue, Kaja Kallas, su X, dopo il massiccio attacco russo.
Nella "notte i russi hanno lanciato circa 300 droni d'attacco, per lo più "Shahed", e quasi 70 missili balistici di vario tipo - ha scritto su Telegram Zelensky -. Gli obiettivi erano Kiev e la regione, le regioni di Zhytomyr, Khmelnytskyi, Ternopil, Chernihiv, Sumy, Odessa, Poltava, Dnipropetrovsk, Mykolaiv, Kharkiv e Cherkasy. Attacchi deliberati alle città. Edifici residenziali ordinari sono stati distrutti e danneggiati. A Kiev sono stati danneggiati i dormitori della facoltà di storia. Ci sono attacchi alle imprese. Purtroppo ci sono dei decessi, anche tra i bambini. Le mie condoglianze".