
Don Capovilla, rientrato in Italia il sacerdote respinto all'aeroporto di Tel Aviv
È rientrato in Italia don Nandino Capovilla, il sacerdote italiano di Pax Christi che è stato bloccato e respinto lunedì all’aeroporto di Tel Aviv prima di poter andare in Israele, dove si stava recando per andare in Terrasanta assieme a un gruppo di pellegrini cristiani in arrivo da Roma e da Venezia.
Il parroco veneto, noto per il suo attivismo a favore dei diritti umani e della nonviolenza, era rimasto bloccato per sette ore in aeroporto e poi, oggetto di un decreto di espulsione, è stato rimpatriato. Sulla sua pagina Facebook aveva scritto nella tarda serata di ieri: “Sono libero! Mi hanno fatto uscire e mi hanno restituito cellulare e valigia. Tutto bene. Volo per la Grecia stanotte”.
Nello stesso post, Capovilla ha chiesto “sanzioni per lo Stato che tra i suoi ‘errori’ bombarda moschee e chiese mentre i suoi orrori si continua a fingere che siano solo esagerazioni“. Ad attendere Capovilla in aeroporto, come si vede in un video pubblicato sui social da Pax Christi, un gruppo di amici e sostenitori, che hanno intonato ‘Free Palestine’.