Delusione senza sbocchi nel Regno Unito a 5 anni dalla Brexit
Una delusione senza sbocchi. E' il sentimento che, numeri alla mano, sembra prevalere nel Regno Unito a 5 anni dall'accordo di divorzio dall'Ue - firmato dopo un lunga tira e molla negoziale il 24 gennaio 2020, e divenuto esecutivo il primo febbraio - che suggellò l'entrata in vigore definitiva della Brexit.
Una svolta generazionale arrivata dopo 40 anni di convivenza ormai consolidata - per quanto d'interesse più che d'amore - nel club di Bruxelles. Frutto del risultato a sorpresa del referendum popolare che nel giugno 2016 aveva visto prevalere il Leave sul Remain con il 52% circa dei voti contro il 48. Evento che a distanza di un lustro viene di fatto ignorato a livello ufficiale dai vertici politici di Londra. Ma su cui non mancano le ombre di un rimpianto crescente, se non di un ripensamento, alla luce dei risultati raccolti. Quanto meno finora.
A pesare sono in primis gli ostacoli commerciali, particolarmente sentiti in alcuni settori (in fondo prevedibili, a dispetto di certa propaganda, tenuto conto che i Paesi del continente restano nel loro complesso i partner principali e più ravvicinati dell'isola).