
Delitto Garlasco, Alberto Stasi rimane in semilibertà
Delitto di Garlasco. Alberto Stasi rimane in semilibertà. La Cassazione ha rigettato il ricorso della Procura Generale presso la corte d'Appello di Milano contro l'ordinanza del 9 aprile scorso che concedeva il beneficio a Stasi, condannato in via definitiva per la morte di Chiara Poggi.
Respinto l'annullamento dell'ordinanza con cui, l'11 aprile, il Tribunale di Sorveglianza ha ammesso Alberto Stasi, in carcere dal 2015 per l'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco del 2007, al regime di semilibertà. Stamani si è tenuta l'udienza solo «cartolare» - ossia senza presenza delle parti e con l'analisi da parte dei giudici del ricorso, delle osservazioni del pg della Cassazione e di memorie della difesa Stasi - e poi la Suprema Corte ha deciso di respingere il ricorso, confermando di fatto la semilibertà per Stasi.
Tra i punti del ricorso, firmato dalla sostituta pg Valeria Marino della Procura generale diretta da Francesca Nanni, c'era la mancata richiesta di autorizzazione specifica a rilasciare l'intervista al programma 'Le Iene', andata in onda il 30 marzo, durante un permesso premio per un ricongiungimento familiare.