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Davide Lacerenza e Stefania Nobile: ecco le strategie difensive6Foto© fanpage.it

Davide Lacerenza e Stefania Nobile: ecco le strategie difensive

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Se il «pacchetto all inclusive» by Gintoneria prevedeva «champagne, sesso e cocaina», il «pacchetto tutto compreso» della Procura di Milano potrebbe prevedere dai cinque ai dieci anni di carcere. I reati contestati sono gravi (sfruttamento della prostituzione, spaccio di droga e auto riciclaggio) ma la posizioni dei tre indagati (Davide Lacerenza, Stefania Nobile e Davide Ariganello) è diversa l’una dall’altra: l’inchiesta sta definendo ruoli e responsabilità personali e ciò sarà decisivo nel prosieguo dell’iter giudiziario.

Ma in questa fase preliminare come si comporterà il terzetto sotto accusa? Ieri, in occasione dell’interrogatorio del Gip risoltosi con un nulla di fatto per la scelta degli indagati di avvalersi della facoltà di non rispondere, Liborio Cataliotti (legale della coppia Lacerenza-Nobile) ha espresso vari concetti rivelatori di una possibile strategia difensiva. Un modus operandi sintetizzabile in due frasi significative pronunciate dall'avvocato: 1) «Piena collaborazione con gli inquirenti»; 2) «La priorità è che entrambi possano seguire i rispettivi programmi terapeutici».

Parole chiare, ma che vanno lette anche in filigrana. Punto uno: la «piena collaborazione con gli inquirenti» è quasi una scelta obbligata (non scontata però, visto che in passato altri avvocati di personaggi appartenenti allo stesso «milieu» di Lacerenza avevano scelto una linea di dura contrapposizione ai pm). Ma perché parliamo di «scelta obbligata»?