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Csc: dalla guerra Israele-Iran un altro shock, peggiorano le attese3Foto© quotidiano.net

Csc: dalla guerra Israele-Iran un altro shock, peggiorano le attese

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Un altro shock. Lo scenario dell’economia, già complesso, è aggravato dall’aumento del prezzo del petrolio a causa del conflitto tra Israele e Iran. L’industria italiana ha tenuto a inizio del secondo trimestre e gli indicatori sono migliorati per i servizi. Ma i dazi sull’export e l’incertezza stanno deteriorando la fiducia, brutto segnale per consumi e investimenti. Peggiorano le attese. Positivo invece è il proseguire del taglio dei tassi nell’Eurozona.

È il quadro che emerge dalla nota Congiuntura Flash del Centro studi di Confindustria, che ha dedicato un approfondimento su dollaro e dazi: gli effetti dell’euro forte sulla moneta americana si sommano a quelle dei dazi Usa sull’export dell’Eurozona. Equivalgono di fatto ad una raddoppio dei dazi, fissato al 10%, portando la “barriera all’export totale” sopra il 20 per cento. Andamento che potrebbe allargarsi ad altre monete, che potrebbero svalutarsi allargando l’effetto negativo per il nostro export.

Analizzando i singoli fattori, il costo dell’energia quindi risale (77$ al barile, il gas 40 euro mwh). Per l’industria è a rischio la stabilizzazione: in aprile la produzione è aumentata, +1,0%, iniziando bene il secondo trimestre (+0,4% nel primo), ma i livelli restano depressi. I rischi da dazi sono alti e a maggio altri indicatori restano sfavorevoli, la fiducia recupera appena.