
Consulta, integrazione al minimo per pensioni invalidità
L’importo dell'assegno di invalidità non potrà più scendere sotto i 603 euro al mese. Ci sarà un minimo per tutti, anche per i “giovani” lavoratori, ovvero quelli che hanno iniziato a lavorare dal primo gennaio del 1996, anno a partire dal quale le pensioni si calcolano con il sistema contributivo pieno.
A dettare la svolta è stata la Corte costituzionale con la sentenza numero 94 del 2025, pubblicata in Gazzetta Ufficiale pochi giorni fa, il 9 luglio. Per gli assegni liquidati con il sistema retributivo o con quello misto l’integrazione al minimo, fissato per il 2025 a quota 603,40 euro mensili, era già prevista. La vera novità riguarda invece, come detto, chi è stato assunto dopo il primo gennaio del 1996 ed è pienamente nel sistema contributivo.
Con le vecchie regole, in caso di invalidità, avrebbe avuto diritto a una pensione “ridotta”, commisurata ai contributi versati e senza nessuna possibilità di integrarla al livello dell’assegno minimo. Ora invece, anche chi è nel sistema contributivo incasserà “almeno” 603 euro. La decisione della Consulta non ha carattere retroattivo.