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Confermata la condanna in appello bis a Davigo5Foto© ilfattoquotidiano.it

Confermata la condanna in appello bis a Davigo

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Terza condanna (a un anno e tre mesi) per l’ex pm di Mani Pulite Piercamillo Davigo (foto), accusato di rivelazione di segreto d’ufficio per avere fatto circolare i verbali di Pietro Amara sulla presunta Loggia Ungheria. La Corte d’appello (bis) di Brescia, competente per inchieste che riguardano i magistrati di Milano, ieri ha confermato il verdetto di primo e secondo grado.

Il processo si è aperto dopo un rinvio della Cassazione.

I giudici romani infatti avevano confermato l’imputazione principale nei confronti dell’ex consigliere del Csm – quella di aver ricevuto una proposta di incontro privato da parte del pm Paolo Storari (che però fu assolto) rassicurandolo di essere autorizzato a ricevere copia degli atti e riferendogli che il segreto investigativo non era a lui opponibile in quanto esponente appunto del Csm –, ma avevano annullato la condanna in riferimento alla diffusione dei verbali ad altri consiglieri del Csm e a un paio di collaboratrici.

Il sostituto pg Enrico Ceravone ha ribadito le considerazioni del precedente appello, ovvero "l’irritualità" di quel passaggio senza ragioni ufficiali per far circolare atti coperti da segreto. L’avvocato difensore Davide Steccanella ha invece perorato l’assoluzione: Davigo si sarebbe mosso "non per nuocere a un’indagine, ma per farla partire, quindi per ripristinare la legge" difesa "sempre maniacalmente". La Corte ha dato ragione all’accusa. Scontato un nuovo ricorso.