
Carcere di Prato, inchiesta per stupri e torture tra detenuti
Scoperti dalla procura di Prato casi di violenza sessuale tra detenuti nel carcere La Dogaia, in particolare due episodi che la stessa procura definisce “agghiaccianti”. In un caso, risalente a settembre 2023, un detenuto avrebbe violentato ripetutamente il compagno di cella pachistano minacciandolo con un rasoio, mentre in un secondo caso, del gennaio 2020, due detenuti avrebbero torturato e stuprato per giorni un compagno tossicodipendente e omosessuale, alla sua prima esperienza carceraria.
Secondo le indagini, la vittima è stata brutalizzata con mazze, pentole bollenti, pugni e colpi alla testa, costretta a subire rapporti sessuali ripetuti e a vivere in un regime di terrore continuo. Dopo l’incidente probatorio, entrambi i presunti responsabili sono stati rinviati a giudizio e il processo è in fase avanzata. Il procuratore di Prato Luca Tescaroli ha poi richiesto l’intervento del prefetto e del questore di Prato per valutare misure straordinarie di sicurezza e ordine pubblico anche all’esterno della struttura.
In questi giorni, il carcere di Prato è anche al centro di un’altra inchiesta della magistratura che indaga per il delitto di rivolta dopo i disordini all’interno della struttura del 4 giugno e del 5 luglio scorso, che hanno portato a nuove perquisizioni nelle ultime ore. Il fascicolo degli inquirenti ipotizza i reati di resistenza, lesioni e danneggiamenti.