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C'era una volta un Paese Museo, artisti in lutto a San Sperate3Foto© quotidiano.net

C'era una volta un Paese Museo, artisti in lutto a San Sperate

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MassiLo chiamavano paese-museo. L’imperfetto non solo come verbo, ma anche come aggettivo per raccontare ciò che spesso si fa contro corrente in quest’Italia sempre più spesso in cerca d’autore. Era il 1968 quando San Sperate uscì dal cono d’ombra della Sardegna. Merito di Giuseppe Sciola (1942-2016), ma per tutti Pinuccio. Lui era un autodidatta.

Uno per cui l’atto della creazione era legato indissolubilmente alla terra dove era nato, da dove era poi partito – forte di una borsa di studio che gli aveva permesso di frequentare l’istituto d’arte a Cagliari – per esplorare il mondo. Il suo Sessantotto è stato trasformare il suo paese in un museo a cielo aperto.

Prima di scoprire le pietre sonore, aveva deciso durante il Corpus Domini di trasformare i muri bianchi di San Sperate in tele naturali per i murales. Ieri mattina sua figlia con altri artisti hanno scelto di protestare contro lo stato di abbandono (e di degrado) del paese.