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Barenboim, annuncio choc: “Ho il Parkinson, dirigerò finché potrò”
Penso sia desidero comune, che i grandi uomini vivano il più a lungo e il più in salute possibile.
Daniel Barenboim è un grande, grandissimo artista ma soprattutto un grand’uomo: sicché non meraviglia il suo non avere alcuna remora nel dichiarare pubblicamente d’essere affetto dal morbo di Parkinson, che com’è noto non si sa da cosa sia provocato e per il quale non esiste quindi una cura efficace al di là di alcuni palliativi.
Il tremore agli arti, e in particolare alle braccia, è quanto di peggio possa capitare a chi senza dubbio alcuno è uno dei maggiori pianisti e direttori d’orchestra degli ultimi sessant’anni (di più, anzi, ove si ricordi che il suo primo concerto pubblico lo diede nel 1949, a sette anni): pianoforte e bacchetta alternati con regolarità da quando salì la prima volta sul podio nel ’67.
Personalità di stupefacente vitalità umana e artistica, Barenboim, il cui immenso carisma lo ha portato fin da subito a non adagiarsi mai nella comoda tinozza dell’artista tra i maggiori e quindi più richiesti dell’universo mondo, ma di prodigarsi con ancor maggiore energia in progetti probabilmente impossibili per chiunque altro.