Auschwitz, vietati i discorsi politici nell′80esimo anniversario della liberazione
La memoria è un campo di battaglia e ogni anno che passa le cerimonie del 27 gennaio ad Auschwitz sono sempre più difficili. Perciò colpisce, ma in fondo non sorprende, l’inedita scelta compiuta dal direttore del Memoriale e museo di Auschwitz Birkenau, Piotr Cywiński: "Quest’anno – ha detto in un’intervista al quotidiano The Guardian – non ci saranno discorsi politici".
Nell’ottantesimo anniversario della liberazione del campo, dunque, ministri, capi di stato e monarchi per la prima volta non potranno prendere la parola, che sarà lasciata ai pochi sopravvissuti rimasti.
Cywiński ha spiegato la scelta con la volontà di concentrarsi "sugli ultimi sopravvissuti che sono tra noi e sulla loro storia, il loro dolore, il loro trauma e il loro modo di presentarci i difficili obblighi morali del nostro tempo".