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Regionali Sardegna, tutto quello che c’è da sapere22Foto1Video© lapresse.it

Regionali Sardegna, tutto quello che c’è da sapere

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Domani, domenica 25 febbraio, circa un milione e mezzo di elettori sarà chiamato al voto per la scelta del governatore e per il rinnovo del consiglio regionale della Sardegna. I seggi saranno aperti dalle 6.30 alle 22 mentre lo spoglio inizierà alle 7 di lunedì 26 febbraio.

I candidati presidente sono quattro: Paolo Truzzu per il centrodestra con 9 liste (Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Partito sardo d’Azione, Riformatori sardi, Alleanza Sardegna-Partito Liberale, Sardegna al centro 20Venti, Udc, Democrazia Cristiana con Rotondi); Alessandra Todde per il Campo largo a trazione M5s-Pd con 10 liste (Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Progressisti, Alleanza Verdi Sinistra, Uniti per Alessandra Todde, Sinistra Futura, Partito Socialista-Sardi in Europa, Fortza Paris, Demos, Orizzonte Comune); Renato Soru per la Coalizione sarda con 5 liste (Progetto Sardegna, Azione-+Europa-Upc, Italia Viva, Rifondazione Comunista, Liberu, Vota Sardigna); Lucia Chessa per Sardegna R-esiste con una lista.In Sardegna le elezioni sono a turno unico senza ballottaggio e le vince il candidato governatore che prende anche solo un voto in più rispetto agli avversari a prescindere dal risultato delle liste.

La governabilità al presidente eletto viene assicurata dal premio di maggioranza: con oltre il 40% dei consensi, la coalizione collegata ha diritto al 60% dei 60 seggi del consiglio regionale; se ottiene tra il 25% e il 40% ha diritto al 55% dei seggi. Se invece il candidato presidente ottiene un risultato personale inferiore al 25% o superiore al 60% si procede con la ripartizione proporzionale.