Non ci si ammala di cancro per colpa della sfortuna
Era il 2015 e le conclusioni di un team della Johns Hopkins School of Medicine in uno studio pubblicato su 'Science' fecero scalpore: chi è colpito da un tumore in molti casi è stato solamente "colpito da sfortuna", era in poche parole l'esito della ricerca che con modelli matematici mostrava come il collegamento con stili di vita o difetti genetici fosse di ben minore impatto rispetto alla casualità, contrariamente a quanto la scienza da più parti aveva sostenuto fino ad allora.
Si aprì un'accesa polemica. E oggi è uno studio italiano a segnare una nuova svolta nel dibattito. Pubblicato su 'Nature Genetics', il lavoro targato Istituto europeo di oncologia e università Statale di Milano suggerisce che "non ci si ammala di cancro per caso o per sfortuna".
I risultati confermano che le cause della malattia sono da rintracciare nell'ambiente e che le cosiddette 'traslocazioni cromosomiche', particolari alterazioni geniche fra le più frequenti e importanti per lo sviluppo dei tumori non avvengono casualmente. Niente predestinazione. Lo studio è finanziato dall'European Research Council (Erc).