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Niccolò Bettarini, i giudici: «Quelle coltellate sferrate per ucciderlo»3Foto© ilfattoquotidiano.it

Niccolò Bettarini, i giudici: «Quelle coltellate sferrate per ucciderlo»

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Secondo i giudici, gli aggressori hanno "agito allo scopo di provocare" a Bettarini "un male non commisurabile, sicuramente gravissimo", e colui che materialmente lo ha accoltellato "ha diretto, con sicura ed univoca volontà i colpi alla parte superiore del corpo, ove sono collocati" gli "organi vitali". Il figlio della conduttrice, osserva la corte, non è morto grazie ai "movimenti" e alla sua "corporatura molto robusta" e per l'intervento "in suo soccorso" di alcuni amici.

Ad ottobre la Corte d'Appello ha accolto in pieno la richiesta del sostituto procuratore generale Giulio Benedetti di rideterminare, correggendole, le pene inflitte in primo grado per Davide Caddeo e Albano Jakej che sono passate da 9 a 8 anni di carcere per il primo e da 6 anni e mezzo a 6 anni e 4 mesi per il secondo. Per il resto ha confermato 5 anni e 6 mesi per Alessandro Ferzoco e 5 anni per Andi Arapi così come la provvisionale di 200 mila euro per il figlio della conduttrice tv.

I giudici nelle motivazioni hanno anche osservato che "l'esame della idoneità degli atti a cagionare la morte della vittima deve essere condotto non già con riguardo all'entità delle lesioni sofferte dalla parte lesa, bensì alle modalità dell'azione". Anche se, ha annotato la Corte, "l'esito dei colpi dà conto" della loro "caratura micidiale".