Milano, una sera in Stazione Centrale
Ieri era invece deserto. Non so di preciso dove vadano a cercare protezione le persone senza tetto. Se glielo chiedo mi rispondono sempre in modo vago.
Poichè oggi è piovuto tutto il giorno, avevo pensato che nessuno sarebbe venuto al nostro Camper. I nostri pazienti sono molto variegati, ogni volta diversi. A volte vediamo solo italiani disperati. A volte, come due settimane fa, solo siriani che arrivano dalla rotta balcanica, pieni di ferite e con i piedi enormemente gonfi e quasi irriconoscibili.Ma anche afghani, yemeniti, iraniani... Vengono tutti da Trieste e quasi tutti dicono che vogliono andare in un altro paese, Francia, Germania, Svezia.
Noi li medichiamo, diamo loro pomate, bende e farmaci, in modo che nei giorni successivi possano medicarsi da soli. Ne hanno estremo bisogno. Abbiamo smesso da tempo di dare consigli e di dire loro che le frontiere sono difficili da attraversare. Nessuno ci ascolta.