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Messina Denaro, di cosa sono accusati i tre fiancheggiatori arrestati e come erano collegati al boss11Foto© ilmessaggero.it

Messina Denaro, di cosa sono accusati i tre fiancheggiatori arrestati e come erano collegati al boss

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Un architetto originario del trapanese e che vive in Lombardia, Massimo Gentile, un tecnico radiologo dell’ospedale Abele Ajello di Trapani, Cosimo Leone e un operaio agricolo, Leonardo Salvatore Gulotta. Dalle ombre della latitanza del boss Matteo Messina Denaro spuntano altre pedine.

Il blitz dei carabinieri del Ros, coordinato dalla procura di Palermo diretta da Maurizio de Lucia, ha portato all'arresto di tre uomini ritenuti vicini al capomafia durante la sua lunga latitanza. Sono in corso perquisizioni in Lombardia e nella provincia di Trapani.

A Gentile e Leone, che sono anche cognati, viene contestato anche il reato di associazione mafiosa. Il primo, originario di Campobello di Mazara, cugino di secondo grado del Salvatore Gentile, la cui moglie – Laura Bonafede – è stata l’amante di Messina Denaro, è un architetto e lavora come responsabile dei procedimenti del servizio Lavori pubblici del Comune di Limbiate in provincia di Monza-Brianz dove ha gestito diversi appalti realizzati con i fondi del Pnrr.