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Delitto di via Poma, il legale ai pm: «Riaprite inchiesta, troppi dubbi»3Foto© adnkronos.com

Delitto di via Poma, il legale ai pm: «Riaprite inchiesta, troppi dubbi»

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Era il 7 agosto 1990 quando il corpo di Simonetta Cesaroni veniva ritrovato sul pavimento dell'ufficio di via Poma, in una torrida Roma semivuota. Da allora sono passati 30 anni, ma ciò che sappiamo dell'assassino della giovanissima segretaria romana, è rimasto immutato: niente. "L'omicidio di via Poma rappresenta una sconfitta per tutto il sistema giudiziario italiano, una sconfitta per lo Stato.

Per la famiglia il dolore non cambia, hanno questa ferita che non si chiuderà mai anche alla luce di alcuni dubbi che non sono stati sgombrati" così l'avvocato Federica Mondani, legale dei familiari di Simonetta Cesaroni uccisa con 29 pugnalate nell'ufficio dove lavorava da sola un pomeriggio di agosto.

"L'indagine si può riaprire in qualsiasi momento ma a questo punto serve un segnale dalla Procura che in questi ultimi anni però non è arrivato", conclude il legale. Con gli scarsi strumenti scientifici in possesso all'epoca e il particolare con l'esame del DNA basato unicamente sul gruppo sanguigno, arrivato nel 2008, molte tracce biologiche furono sottovalutate.