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De Laurentiis contro tutti: «Il calcio italiano è malato ovunque, siamo tutti schiavi»4Foto1Video© fanpage.it

De Laurentiis contro tutti: «Il calcio italiano è malato ovunque, siamo tutti schiavi»

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Della Juventus non parla e quando chiedono ad Aurelio De Laurentiis se dall'inchiesta della Procura di Torino sia venuta fuori una nuova Calciopoli la replica è altrettanto cauta: "Non sta a me stabilirlo. Il caso Juve è nelle mani dei magistrati, non ne parlo né me ne occupo io". Il presidente del Napoli non cede alla tentazione forcaiola né si lascia prendere la mano dal giustizialismo populista: gli basterebbe poco davvero per soffiare sul fuoco e appiccare l'incendio spargendo fiammate contro i bianconeri.

Ma non lo fa, non sarebbe corretto né avrebbe senso. Sarebbe come guardare il dito che punta la luna… il problema è un altro e il numero uno dei partenopei lo dice senza reticenza. "Ho già detto che il calcio è malato dall'alto". Erroneo pensare si riferisca solo a quello italiano, non è certo la prima volta che il massimo dirigente azzurro fa riferimento anche a una riforma del mondo del pallone che deve partire dai vertici europei perché così com'è il sistema è giunto al collasso.

De Laurentiis esprime concetti generici, non proferisce verbo sulla cena a casa di Andrea Agnelli a cui – oltre ai presidenti di altre società – partecipò anche l'attuale numero uno della Federcalcio, Gabriele Gravina. Parte da lontano: "Il governo è sempre stato assente, benché il nostro gettito fiscale sia importantissimo – dice  a corredo della presentazione del Codice di giustizia sportiva Figc -. Ci vogliono cinque minuti per modernizzarlo con leggi ad hoc, visto che è malato ovunque. I conti non tornano".