Il caso dei reporter presenti il 7 ottobre durante lʼattacco di Hamas
Da 5 settimane le immagini dei bombardamenti indiscriminati sulla striscia di Gaza della morte di oltre diecimila civili, soprattutto donne e bambini fanno il giro del mondo. Fatti documentati solo da fonti locali, oltre che dai tanti stranieri che vivono o lavorano a Gaza per le ong internazionali. Tel Aviv non consente lʼaccesso di troupe e giornalisti stranieri.
Per questo i grandi network mondiali possono solo appoggiarsi ai cosiddetti freelance: fotografi, cameraman, collaboratori a tutto campo che in queste case vivono e sono nati. E' in questa cornice che da Israele parte la polemica per queste foto e video. Sono state raccolte il 7 ottobre da giornalisti palestinesi al seguito dei jihadisti di Hamas mentre compivano i loro assalti a villaggi e kibbutz. Materiali che i professionisti hanno regolarmente fornito a tv e agenzie straniere, Associated Press, Cnn, Reuters. Il sito israeliano Honest Reporting lancia l'accusa: "Era tutto coordinato con Hamas?"
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