Un finto colloquio, un vero ritorno a casa. Anne Hoffmann, caporedattrice della rivista tedesca Die Aktuelle – giornale scandalistico tedesco dedicato alle celebrità – che ha inventato di sana pianta con una intelligenza (poco forse) artificiale e pubblicato con enfasi (troppa) un'intervista con Michael Schumacher, è stata licenziata. In copertina c'era il pilota – che solo la sua famiglia e gli amici più stretti hanno potuto vedere dall'incidente sugli sci a Maribel del dicembre 2013 – sorridente, con la tuta da pilota da Formula Uno e un titolo accattivante "La prima intervista" e una bella serie di risposte emozionanti, quasi commoventi, ma date da un programma di AI simile a ChatGpt.
Schumacher in copertina
Un colloquio creato da una piattaforma chiamata Character.ai in cui il sette volte campione del mondo di Formula 1 parla della sua vita privata, del rapporto con la famiglia (risposte che non è il caso di citare, tanto sono totalmente false). La FUNKE Women Group GmbH, la società editrice del settimanale, si è scusata con la famiglia di Schumacher. "Questo articolo di cattivo gusto e fuorviante non sarebbe mai dovuto apparire su Die Aktuelle. Non corrisponde in alcun modo agli standard giornalistici che noi – e i nostri lettori – ci aspettiamo da una casa editrice come Funke", ha dichiarato l'amministratore delegato di Funke magazines Bianca Pohlmann, annunciando poi il licenziamento della giornalista responsabile del servizio.
Azione legale
Sabine Kehm, storica portavoce della famiglia Schumacher, aveva già annunciato giovedì scorso l'intenzione di intraprendere un'azione legale nei confronti della casa editrice per tutelare la privacy dei suoi assistiti. Nel dicembre 2013, mentre sciava sulle Alpi francesi a Meribel, Schumacher è caduto sbattendo la testa contro una roccia e riportando una lesione cerebrale. Da quando è stato trasferito dall'ospedale nel settembre 2014, il sette volte campione di F1 continua a essere assistito privatamente in una casa in Svizzera. L'ex pilota della Ferrari si è ritirato dalla F1 nel 2012 dopo tre stagioni con la Mercedes ed è stato sostituito in squadra da Lewis Hamilton, che nel 2020 ha eguagliato il suo record di sette titoli iridati.
