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Vitalizi, la Corte di Giustizia europea boccia il ricorso degli europarlamentari italiani contro il taglio

Esultano il presidente della Camera Roberto Fico e il Movimento Cinque Stelle. "La nostra decisone era giusta". Di Maio: "I parlamentari ci rinuncino". Ma il forzista Giro minimizza la decisione: "Quello che conterà veramente sarà il verdetto della Cedu"
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La Corte di giustizia dell'Unione europea ha respinto, definendolo "irricevibile", il ricorso presentato da alcuni ex europarlamentari italiani che avevano avuto una riduzione del loro vitalizio come effetto della decisione del taglio da parte della Camera. I ricorrenti, ex membri del Parlamento europeo eletti in Italia, o i loro superstiti, avevano chiesto ai giudici di annullare le decisioni del Parlamento dell'Unione europea che avevano adeguato il calcolo della loro pensione di anzianità o di reversibilità al calcolo dell'importo delle pensioni percepite dai membri della Camera della Repubblica italiana. Una norma che ha appunto ridotto l'importo della loro pensione di anzianità o di reversibilità.

Le reazioni favorevoli

La sentenza in Italia però viene giudicata in maniera controversa. Il presidente della Camera Roberto Fico, per esempio, esulta su Facebook. "Dal tribunale Ue di Lussemburgo arriva una decisione significativa sul taglio dei vitalizi. Una sentenza storica che evidenzia, nel merito e nel metodo, la bontà dell'architettura della delibera della Camera da me firmata".  "Respingendo infatti il ricorso presentato da alcuni ex europarlamentari italiani che hanno subito una riduzione del loro trattamento- aggiunge Fico -, i giudici europei con le loro conclusioni rafforzano - nel merito e nel metodo - la delibera approvata dall'ufficio di presidenza della camera dei deputati".

"Nella sentenza - prosegue il presidente della Camera - il tribunale ha affermato alcuni principi fondamentali: non serve una legge per ricalcolare i vitalizi; non si possono abolire in quanto diritto acquisito ma nulla impedisce di rivederne l'importo; la razionalizzazione delle spese pubbliche è un obiettivo di interesse generale che può giustificare il taglio. Ed aggiunge che non è vero che la delibera viola il principio di proporzionalità. Tutto questo conferma il lavoro serio che abbiamo portato avanti".

Il Movimento Cinque Stelle, principale sponsor del taglio dei vitalizi, segue il presidente della Camera nell'esultanza. "I parlamentari ora facciano la cosa giusta, rinuncino ai vitalizi", propone il ministro degli Esteri grillino, Luigi Di Maio. E su Facebook aggiunge: "Dalla Corte di giustizia dell'Ue è arrivata una sentenza importantissima e mi auguro che incida anche nel dibattito in corso in Italia. La Corte ha infatti respinto i ricorsi fatti da alcuni ex europarlamentari italiani, stabilendo che la delibera del presidente Roberto Fico è conforme al diritto Ue - conclude - Noi non molleremo. Non molleremo mai".

Esulta su Twitter per il taglio dei vitalizi anche il deputato e questore 5S, Francesco D'Uva: "Il Tribunale Ue di Lussemburgo respinge il ricorso contro il taglio vitalizi degli ex europarlamentari. Ci provano in tutti i modi a ristabilire il privilegio, ma la validità del nostro atto viene ribadita. Tagliare certi costi, soprattutto in periodi come questo, è un imperativo".

Soddisfatto per la sentenza della Corte di giustizia Ue, invece, il capo politico reggente dei 5 Stelle, Vito Crimi. "Il taglio dei vitalizi è giusto, sacrosanto.  Spiace che al Senato abbiamo incontrato resistenze evidenti".

E quelle critiche

 Mentre il senatore di Forza Italia, Francesco Giro, protesta: "Non voglio deludere il presidente Roberto Fico ma la sentenza della Corte europea di giustizia di Lussemburgo non è una sentenza storica. Lo sarebbe stato, e presto lo sarà ,una sentenza della Corte europea dei diritti dell'Uomo di Strasburgo" Poi Giro aggiunge: "La prima Corte si limita a valutare i gradi di compatibilità e non contraddittorietà fra diritto comunitario dei trattati e diritto nazionale degli Stati membri". Il forzista quindi  spiega: "La seconda Corte, questa sì delegata a risolvere la 'vexata quaestio' dei vitalizi - conclude - dovrà invece valutare, e presto lo farà, l'eventuale lesione dei diritti costituzionali dei ricorrenti".
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