Milano

Tumore, rimosso a Milano cancro ovarico di 42 chili considerato inoperabile

Tumore, rimosso a Milano cancro ovarico di 42 chili considerato inoperabile
Rachele pesava 120 chili quando, a marzo, era arrivata in ospedale per l'operazione
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All'inizio credeva di essere semplicemente ingrassata. Ma quando Rachele ha realizzato che il peso indicato sulla bilancia lievitava con una velocità impressionate, si è resa conto che qualcosa non andava. Intervento da record al Policlinico di Milano, dove a una donna di 49 anni è stato asportato un tumore alle ovaie di 42 chili.

Rachele lavora come segretaria in una grande azienda e ha una figlia adolescente. È l'inizio del 2022 quando il suo peso inizia a cambiare. "All'inizio non ci ho fatto molto caso  - ha raccontato ai medici - perché non ho mai avuto dolori". Ma nel giro di pochi mesi i suoi vestiti di sempre non le vanno più e di chili ne prende 12 e poi altri ancora. Rachele inizia preoccuparsi. Fatica a respirare, a camminare. Ed è con una visita ginecologica che scopre il perché: ha un tumore all'ovaio che sta crescendo a dismisura. Inoperabile, le dicono due diverse strutture. Ma Rachele non si perde d'animo. Non vive a Milano, ma è più o meno la fine dello scorso anno quando decide di chiedere un parere alla Mangiagalli. Qui la diagnosi viene confermata. Per lei, però, ecco una nuova, insperata strada: l'intervento è molto complesso, la avvertono i medici. Ma si può tentare.

Rachele pesa 120 chili quando, a marzo, arriva in ospedale per l'operazione. Erano 78 prima che tutto iniziasse, solo un anno prima. Ad attenderla in sala operatoria ci sono Fabio Amicarelli, Paola Colombo e Massimiliano Brambilla, chirurghi della Struttura complessa di Ginecologia diretta da Paolo Vercellini. Sono loro a eseguire l'intervento, con il supporto di Giuseppe Sofi, responsabile dell'Anestesia e Terapia Intensiva Donna-Bambino. Si sono trovati di fronte alla massa tumorale più grande mai asportata al Policlinico: di 42 chili. "È stato necessario asportare l'ovaio destro, che a causa del tumore era cresciuto in modo incontrollato - raccontano gli specialisti - ma anche ricostruire la parete addominale, che si era dovuta adattare ad una massa così voluminosa".

Sono 30 mila le donne italiane in cura per questo tipo di tumore, particolarmente insidioso, perché negli stati iniziali non presenta sintomi o campanelli d'allarme e anche nelle fasi più avanzate spesso non sono specifici. Attualmente non esistono test di screening e spesso la diagnosi arriva quando la malattia è in fase avanzata, con possibilità di cura minori. Ma nessuno, nell'ospedale milanese e non solo, aveva mai rimosso un tumore così grande. "Un'evenienza davvero rara".
Quattro ore di intervento hanno regalato a Rachele una vita nuova. "Quanto mi sono svegliata dopo l'operazione non ci potevo credere - ricorda lei - ero contentissima e grata, perché è stata data un'altra possibilità per vivere accanto a mia figlia e vederla crescere". Rachele è stata dimessa in buone condizioni di salute, "compatibilmente con la sua patologia", dicono dal Policlinico. E quando è uscita dall'ospedale per tornare a casa un terzo del suo peso non c'era più.  "Il suo peso alla dimissione è tornato di 78 chili".