In classe c'è troppo freddo e una bimba di quinta elementare si sente male e è andata in ipotermia. Non dovrebbe accadere invece è successo a Palermo, martedì scorso, nella scuola Emanuela Loi, nel quartiere Passo di Rigano, dove i riscaldamenti sono spenti per un guasto segnalato dalla preside ma nel tempo mai riparato.

La vicenda
Come ogni giorno, la piccola stava seguendo una lezione in aula, quando ha cominciato a tremare e a sentire le gambe intorpidirsi. A chiamare i soccorsi è stata l’insegnante: quando i sanitari del 118 sono arrivati, hanno trovato la piccola in ipotermia. Soccorsa da un'ambulanza, la bambina è stata ricoverata in ospedale.

Il riscaldamento guasto da tempo
Ma il riscaldamento si era guastato da tempo e la dirigente scolastica, Rosaria Corona, aveva già sollecitato da mesi il ripristino dell'impianto. Il 26 luglio e il 17 ottobre scorsi il viceprefetto di Palermo aveva invitato l'amministrazione comunale ad assumere ogni iniziativa per riparare un tubo di scarico fognario dell'edificio scolastico: la perdita della fogna ha danneggiato l'impianto di riscaldamento, che è stato disattivato dopo l'ispezione dell'azienda municipale del gas.

La nota della preside

«Da marzo 2022 – dice Rosaria Corona la dirigente della scuola Emanuela Loi dove una bambina si è sentita male per il freddo – ho inviato lettere per risolvere il problema. Ho scritto a tutti, al sindaco, al prefetto. Quando è stata costruita la scuola si è deciso di fare passare gli impianti in un casotto che non è agibile. Gli operai del Coime e di diverse ditte da me chiamate si sono rifiutati di entrare in questa costruzione che non è sicura. Quindi non è stato possibile comprendere quale fosse il guasto. Adesso, dopo tutto il clamore sollevato, una ditta ha deciso domani di entrare nella struttura e provare a risolvere il problema».

Il giorno dopo che l'alunna si è sentita male la dirigente scolastica ha inviato una nota alla protezione civile regionale, al sindaco e agli altri enti competenti, chiedendo l'intervento del prefetto, in cui ricostruisce la vicenda. L'impianto di riscaldamento inutilizzabile mette «in grave pericolo la salute degli studenti e delle studentesse che in queste giornate invernali sono costretti a trascorrere ore a scuola con temperature non adeguate». Il rischio è che la costante fuoriuscita di acqua possa irrimediabilmente danneggiare le fondazioni dell'edificio.

«Facendo seguito alle precedenti segnalazioni e richieste di intervento inoltrati agli uffici competenti e rimaste totalmente inevase - ha proseguito la dirigente scolastica  - si rinnova richiesta di intervento urgentissimo per riparare tubo di scarico fognario dell'edificio scolastico in via Dogali, collocato tra il piano di fondazione ed il solaio di piano terra, spazio ispezionabile, ma di difficile accesso sia per motivi strutturali (trattasi di locale confinato) che per questioni igienico-sanitarie derivanti dal ristagno di acque nere, provenienti dal tubo fognario, maleodoranti, ricettacolo di mosche, scarafaggi e zanzare».

Cisl: “È inaccettabile"
«È quanto meno assurdo che una alunna debba fare ricorso alle cure del 118 perché in stato di ipotermia per via della mancanza di riscaldamento. Un Paese civile in grado di garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi non dovrebbe mai consentirlo. Siamo vicini alla piccola, ai genitori, alla dirigente scolastica dell'Istituto Emanuela Loi di Passo di Rigano che aveva più volte segnalato il guasto, a tutti gli studenti che ogni giorno seguono le lezioni in queste condizioni ambientali e a tutti i lavoratori della scuola, che nonostante tutto, garantiscono il servizio». Lo hanno dichiarato Leonardo La Piana, segretario generale Cisl Palermo Trapani, Vito Cassata, segretario generale Cisl Scuola Palermo Trapani, e Lorenzo Geraci segretario generale Fp Cisl Palermo Trapani.

«Non si può attendere per mesi un intervento necessario che mette in sicurezza l'istituto e salvaguarda la salute di studenti e personale scolastico, messa a rischio anche dalle precari condizioni igieniche legate al ristagno di acque nere maleodoranti, che potrebbero peraltro influire sulla stabilità dell'edificio - hanno aggiunto -. Il Comune trovi subito una soluzione adeguata, perché questo caso non resti l'ennesimo episodio che conferma purtroppo che sul fronte dell'adeguatezza dei locali delle nostre scuole, il sistema è ancora anni luce indietro e non riesce a garantire la sicurezza dei nostri ragazzi».

«È"Sulla vicenda dell'alunna ho riferito quello che mi hanno detto i genitori - aggiunge - Non ho visto alcun certificato medico. Per risolvere il problema bisogna rifare l'intero impianto all'esterno di quella costruzione. Solo così si eviteranno problemi in futuro. Domani entreranno gli operai e verificheranno i tempi di riparazione del guasto". Per domani è previsto a scuola un sit in dei genitori davanti al plesso scolastico

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