Il sindaco Sala: "Al piano era uomo senza età. Iscrizione a Famedio? Favorevole"

Aperta questa mattina al pubblico, a Milano, la camera ardente allestita al Teatro La Scala per il maestro Maurizio Pollini, morto lo scorso 23 marzo nel capoluogo lombardo all’età di 82 anni. Il feretro, arrivato nel foyer del teatro alle 10, è stato accolto dal sovrintendente del teatro, Dominique Meyer, e dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala.

“L’ultimo saluto a quello che è stato un grande protagonista della città e di questo teatro, a cui è stato legatissimo per oltre mezzo secolo. Io personalmente non riesco a credere che siamo qua oggi per dire addio a Maurizio”, ha dichiarato Meyer. “Per me è stato il pianista della mia vita. Ho iniziato a sentirlo quando ero studente a Parigi e ho avuto l’onore di organizzare i suoi ultimi concerti qui alla Scala“, ha proseguito il sovrintendente. “A Parigi aspettavo tutto il pomeriggio fuori dal Théâtre des Champs-Élysées per i posti a basso prezzo e lui arrivava con la moglie, spesso con Claudio Abbado in una due cavalli e la moglie ci faceva entrare da dietro, dalla portineria degli artisti per vedere la prova”, ha concluso Meyer commosso dal ricordo. Poco dopo l’ingresso del feretro, un quartetto d’archi dell’orchestra della Scala ha suonato alcuni brani di Beethoven.

Sala: “Al piano era uomo senza età”

“Ci sono dei luoghi a Milano che sono definiti le case dei milanesi, vale per il Duomo, il Palazzo Marino ma anche per la Scala, quindi era doveroso aprire la Scala per il maestro Pollini. Dicevo alla vedova che ho avuto la fortuna di assistere all’ultimo concerto, è stato un anno fa. Ovviamente Pollini aveva i suoi anni ma quando era al piano sembrava un uomo senza età. trasmetteva questo senso di questa presenza straordinaria. Un grande protagonista sia per qualità artistica ma anche per le qualità umane”, ha invece affermato il sindaco Sala.

Rispondendo a una domanda sulla possibile iscrizione al Famedio, il primo cittadino milanese ha detto: “ Lo vedremo, però diciamo che per quanto riguarda il mio giudizio personale la vedo solo come una cosa positiva. Poi ovviamente sentiremo un po’ il consiglio cosa dice”. E sull’ipotesi di dedicare una via o una piazza a Pollini, così come fatto per Abbado, Sala ha spiegato: “Su personalità così importanti non possiamo neanche rischiare di banalizzare e di dare uno spazio insignificante e purtroppo di vie a Milano non ce ne sono nuove. Cambiare la denominazione scontenta i residenti perché devono ricambiare tutti i documenti, per cui stiamo aspettando di trovare un luogo che sia un luogo significativo”, ha concluso.

 

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