Il presidente della Repubblica a Potenza per l'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università della Basilicata, chiede l'intervento operativo di Italia e Ue

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chiede l’intervento di Italia e Unione Europea affinché non si ripetano più tragedie come quella di Steccato di Cutro, dove più di 70 persone sono morte in seguito al naufragio di una barca di migranti. Di fronte a quello che il capo dello Stato ha definito un “evento drammatico”, Mattarella ha detto che “il cordoglio deve tradursi in scelte concrete e operative da parte di tutti, dell’Italia per la sua parte, dell’Ue, di tutti i paesi che ne fanno parte, perché questa è la risposta vera da dare a quello che è avvenuto a queste condizioni, che con violazioni dei diritti umani e della libertà colpiscono tutti, in qualunque parte del mondo”. Le sue parole in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2022-23 dell’Università degli studi della Basilicata a Potenza

“Evento tragico che ha commosso intero Paese”

Il capo dello Stato ha detto che il naufragio al largo del Crotonese è un “evento tragico che ha, come tutti ben sappiamo, coinvolto la commozione dell’intero Paese“, poi ha ricordato: “I profughi afghani hanno fatto tornare anzitutto in mente quanto quasi due anni fa il nostro paese ha fatto nel momento in cui i talebani occupavano Kabul, per portare in Italia non soltanto i nostri militari lì in missione, ma tutti i cittadini afghani che avevano collaborato con la nostra missione. Li abbiamo tutti accolti qui in Italia, non abbiamo lasciato nessuno”.

“Questo – ha aggiunto Mattarella – ci fa tornare alla mente le immagini tv della grande folla di afghani all’aeroporto di Kabul che imploravano un passaggio in aereo per recarsi altrove. Ci fa quindi comprendere il perché intere famiglie, persone che non vedono futuro, cercano di lasciare con sofferenza come sempre avviene la propria terra, per cercare un avvenire altrove, per avere possibilità di un futuro altrove”.

Gli avvocati delle famiglie delle vittime

“Lo abbiamo fatto per solidarietà nei confronti delle vittime e dei loro famigliari. Le famiglie chiedono di poter conoscere la verità. Vogliono sapere cosa è accaduto e perché”. Lo dice a LaPresse l’avvocato Luigi Li Gotti, già sottosegretario alla Giustizia, che insieme ai colleghi Mitja Gialuz, Vincenzo Cardone e Francesco Verri hanno costituito un pool accettando di rappresentare una decina di famiglie delle vittime della strage sulle spiagge di Cutro, nel Crotonese. “Al momento ci sono due filoni di inchiesta: uno che riguarda gli scafisti e l’altro che riguarda i soccorsi. Ma il discorso degli scafisti – spiega – è abbastanza definito. Per il resto attendono di avere risposta dalla giustizia”. Queste persone – aggiunge il legale – “sono frastornate, alcune di loro non hanno ancora una bara su cui piangere perché non è stato ancora ritrovato il corpo del loro congiunto. Restano in attesa mentre le ricerche continuano”.

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