Il presidente Noboa ha decretato lo stato di emergenza per l’intero Paese. Tredici persone arrestate con l'accusa di terrorismo

Uomini armati a volto coperto hanno fatto irruzione nello studio di un canale televisivo pubblico in Ecuador in diretta tv, minacciando alcune persone. Gli uomini sono entrati sul set della rete TC Television nella città portuale di Guayaquil urlando di avere delle “bombe”. Si sono sentiti rumori simili a spari. L’Ecuador è alle prese con un problema sicurezza. Il Paese è stato scosso da esplosioni e dal rapimento di diversi agenti di polizia, dopo che il governo ha imposto lo stato di emergenza a seguito della fuga dal carcere di Adolfo Macías, detto ‘Fito’, leader dei Los Choneros, la più grande banda di narcotrafficanti del paese. Si contano almeno 13 morti. 

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha riferito che non risultano problemi per gli italiani nel Paese.

 

La rete televisiva TC Television, dopo l’irruzione, ha continuato a trasmettere in diretta per almeno 15 minuti prima che il segnale venisse interrotto. Durante la trasmissione delle immagini si sono visti gli uomini armati, mentre alcuni dipendenti si sono sdraiati sul pavimento e si è sentito qualcuno gridare “Non sparate!”. La polizia dell’Ecuador ha detto su X che alcune unità sono state schierate. Oggi le autorità ecuadoriane hanno confermato una serie di attacchi in tutto il Paese. In particolare, la polizia ha riferito che quattro agenti sono stati rapiti lunedì notte e risultano dispersi, uno nella capitale, Quito, e tre nella città di Quevedo. Separatamente, gli agenti hanno arrestato due persone per possesso di esplosivo e come sospettate in almeno uno degli attentati avvenuti nel Paese sudamericano. Il governo non ha precisato quanti attacchi siano stati registrati in totale, ma i media locali ne hanno riferito diversi, tra cui alcuni nelle città del nord, dove sono stati dati alle fiamme i veicoli, e altri a Quito. Nella capitale si è verificata un’esplosione vicino alla casa del presidente della Corte nazionale di giustizia. Le autorità non hanno riferito chi si pensa ci sia dietro gli attacchi o se gli episodi di violenza facciano parte di un’azione orchestrata. Il governo ha precedentemente accusato membri delle principali bande di narcotrafficanti di attacchi simili. Negli ultimi anni, l’Ecuador è stato travolto da un’ondata di violenza legata al traffico di droga, che ha portato a omicidi e rapimenti.

Sale a 13 bilancio vittime in violenze nel Paese 

Almeno 13 persone sono morte, tra cui due agenti di polizia, e tre sono rimaste ferite a Guayaquil a causa delle violenze che stanno scuotendo l’Ecuador. Lo riportano i media locali. Inizialmente era stata segnalata la morte di otto persone e tre feriti poi, in un successivo comunicato, la polizia ecuadoriana ha denunciato la morte di due agenti “assassinati in modo vile da criminali armati” nella località di Nobol, nella regione di Guayas.

13 arresti per irruzione in studio tv, accusati di terrorismo

Tredici persone sono state arrestate in Ecuador per l’irruzione nello studio di un canale televisivo pubblico a Guayaquil. Gli uomini sono entrati a volto coperto, agitando armi ed esplosivi durante una trasmissione in diretta. Il comandante della polizia César Zapata ha dichiarato che i 13 saranno accusati di terrorismo e che presenterà le accuse nelle prossime ore. La legge ecuadoriana prevede una pena fino a 13 anni di carcere per chiunque sia condannato per terrorismo. 

Almeno otto morti in scontri a Guayaquil

È di almeno otto morti e due feriti il bilancio degli scontri a Guayaquil, città dell’Ecuador epicentro dell’ondata di violenza che sta attraversando il Paese. Lo riportano i media locali. Il sindaco Aquiles Alvarez ha confermato che nel nord della città, diversi individui hanno sparato contro i veicoli che transitavano per la strada provocando la morte di cinque persone e ferendo uno studente. Inoltre nelle vicinanze un gruppo armato ha fatto irruzione in un negozio di pezzi di ricambio e ha ucciso tre persone. Il Perù ha decretato l’invio immediato di un contingente della Direzione delle operazioni speciali della polizia nazionale alla frontiera con l’Ecuador e gli Stati Uniti hanno espresso “profonda preoccupazione” per quanto sta accadendo dicendosi “pronti a fornire assistenza al governo ecuadoriano”.

A Guayaquil attaccati anche cinque ospedali 

Anche cinque ospedali sono stati attaccati nella città di Guayaquil in Ecuador dove uomini armai hanno tentato di prendere degli ostaggi come accaduto nella sede della televisione TC. Lo riporta il quotidiano ‘Primicias’. Il sindaco di Guayaquil, Aquiles Alvarez, ha lanciato un appello all’unità nazionale per affrontare questa crisi. In totale gli edifici presi di mira sono stati 29.

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