Il premier Morrison: "Non ci faremo intimidire"

 Facebook ha bloccato la possibilità di visualizzare e di condividere notizie sulla sua piattaforma per gli utenti in Australia, mentre è in corso un duro braccio di ferro tra la società e il governo su una legge, in discussione in Parlamento, che vuole obbligare le Big Tech a pagare gli editori locali per l’utilizzo dei loro contenuti. Il governo australiano ha condannato la misura, che ha coinvolto anche alcune comunicazioni governative, inclusi messaggi sui servizi di emergenza e pagine commerciali, definendola “arrogante” e “deludente”.

La società di Mark Zuckerberg ha riferito di aver bloccato la pubblicazione di link di notizie e di tutti i post dalle pagine di news in Australia. Anche a livello globale, la condivisione delle notizie diffuse da editori locali è stata limitata. Facebook ha agito dopo che la Camera dei Rappresentanti ha approvato una legge che ha l’obiettivo di far pagare gli editori locali da Google, ha detto il tesoriere Josh Frydenberg. La normativa deve essere approvata dal Senato per diventare legge.

Il primo ministro Scott Morrison si è scagliato contro la decisione definendola “tanto arrogante quanto deludente” e avvertendo che Canberra non si farà “intimidire dalle Big Tech che cercano di fare pressione sul Parlamento”. Secondo l’esecutivo il proposto Codice di contrattazione sui media assicurerà che le imprese siano pagate in modo equo. Sia Google sia Facebook avevano minacciato di vendicarsi ma mentre la società di Zuckerberg ha messo in atto le minacce, affermando che la proposta di legge australiana “fraintende la relazione tra la piattaforma e gli editori che la utilizzano”, Google ha optato per scendere a patti con gli editori.

La News Corp di Rupert Murdoch ha annunciato mercoledì di aver raggiunto un accordo ad ampio raggio con il colosso di Mountain View, e lo stesso ha fatto la Seven West Media all’inizio della settimana. Secondo quanto riferito, anche la loro rivale Nine Entertainment sarebbe vicina a una patto e la Australian Broadcasting Corp., di proprietà statale, è in trattative. Il governo ha accusato Facebook di mettere in pericolo la sicurezza pubblica bloccando temporaneamente anche i messaggi dei servizi di emergenza statali in un giorno in cui si sono verificati gravi allarmi di incendi e inondazioni in varie parti dell’Australia. Il ministro delle comunicazioni Paul Fletcher ha parlato di un “problema di sicurezza pubblica”, mentre Facebook ha assicurato che sbloccherà tutte le pagine che sono state inavvertitamente coinvolte dallo stop.

“Queste azioni confermeranno solo le preoccupazioni che un numero crescente di Paesi esprime sul comportamento delle aziende Big Tech che pensano di essere più grandi dei governi” e che a loro le regole non vadano a4pplicate, ha detto il premier Morrison, “Potrebbero cambiare il mondo, ma questo non significa che lo gestiscano”.

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