A bordo 106 persone tra cui 22 minori: tre i morti

La nave ong Sea Eye è arrivata a Napoli e sono cominciate le operazioni di sbarco. A bordo 106 migranti e tre salme. Per alcuni di questi si è reso necessario il ricovero in ospedale. Nel porto di Napoli ad accogliere la ong personale dell’Asl, della protezione civile e le forze dell’ordine.  Sono 22 i minori non accompagnati che saranno immediatamente trasferiti al Covid center dell’ospedale del Mare di Napoli, sbarcati dalla nave: i 22 giovani saranno sottoposti ad accertamenti clinici e poi ospitati nelle Comunità messe a disposizione dal Comune di Napoli in compartecipazione con la prefettura. “Napoli si è fatta trovare pronta all’accoglienza. Grazie agli assistenti sociali del Comune e ai mediatori psicologici della rete del terzo settore che da subito si sono resi disponibili partecipando fin dallo sbarco alle operazioni di accoglienza” spiegano dal Municipio. “Ho seguito con molta apprensione il viaggio della Sea Eye 4 – ha dichiarato l’assessore al Welfare di Palazzo San Giacomo, Luca Trapanese – e ci siamo attivati immediatamente per l’accoglienza dei minori non accompagnati e la sepoltura delle salme, purtroppo tre, che ci avevano comunicato essere a bordo dell’imbarcazione. In momenti come questi si toccano con mano l’assurdità della vita e le inaccettabili disuguaglianze sociali dell’epoca in cui viviamo. Come città e come amministrazione faremo di tutto per accogliere al meglio questi nostri fratelli, non solo in questi primi drammatici e inenarrabili momenti di dolore”.

“Napoli si è fatta trovare pronta all’accoglienza. Grazie agli assistenti sociali del Comune e ai mediatori psicologici della rete del terzo settore che da subito si sono resi disponibili partecipando fin dallo sbarco alle operazioni di accoglienza” spiegano dal Municipio. “Ho seguito con molta apprensione il viaggio della Sea Eye 4 – ha dichiarato l’assessore al Welfare di Palazzo San Giacomo, Luca Trapanese – e ci siamo attivati immediatamente per l’accoglienza dei minori non accompagnati e la sepoltura delle salme, purtroppo tre, che ci avevano comunicato essere a bordo dell’imbarcazione. In momenti come questi si toccano con mano l’assurdità della vita e le inaccettabili disuguaglianze sociali dell’epoca in cui viviamo. Come città e come amministrazione faremo di tutto per accogliere al meglio questi nostri fratelli, non solo in questi primi drammatici e inenarrabili momenti di dolore”.

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