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Salvini: Mes non è utile né conveniente. Ponte di Messina: cantiere parte in primavera 2024

«Se fossi più prudente direi l’estate ma a me piacciono le sfide» ha detto il ministro delle Infrastrutture

di Domenico Palmiotti

Ponte sullo Stretto, Salvini: costerà meno del Reddito di cittadinanza

4' di lettura

“L’obiettivo che ho dato, se tutto va come dovrebbe andare in un Paese normale, è di aprire i cantieri nell’estate 2024, ma se l’inizio estate si potesse trasformare in una tarda primavera sarei ancora più felice”.

Così oggi il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, sul ponte sullo Stretto intervenendo a Forum in masseria, la rassegna promossa da Bruno Vespa, a masseria Li Reni a Manduria, che nell’edizione di quest’anno si focalizza sul Pnrr e che nella giornata del 9 giugno è stata aperta dal premier Giorgia Meloni.

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Quella del ponte, rammenta Salvini, “è una storia che comincia nel 1971 e nella primavera-estate 2024 dovrebbero aprirsi i cantieri”. “Nella legge di Bilancio dell’autunno - afferma Salvini - ci saranno gli stanziamenti, tutti i denari pubblici necessari, ma in una seconda battuta mi piacerà che si possa anche andare a chiedere un apporto privato per quella che sarà la più grande opera pubblica di questo secolo”.

E aggiunge: “Siamo arrivati in questa settimana al decreto e alla società. I vertici, appena nominati, stanno lavorando per riaggiornare il progetto che é di qualche anno fa. Adesso ci sarà l’accordo con le Regioni, la società è di totale controllo pubblico, gli azionisti sono Mef, Mit, Rfi, Anas, Regioni Sicilia e Calabria e tutti gli azionisti dovranno mettere la propria fiches”.

Mes: «Non è utile e conveniente, abbiamo Pnrr e Btp»

“Ritengo che dobbiamo fidarci del nostro paese, non percorrere avventure che non sappiamo dove ci portano. Abbiamo il Pnrr e i Btp italiani”. Lo ha detto Matteo Salvini, intervistato da Bruno Vespa a Forum in Masseria sul tema della ratifica del Mes, da parte del governo Meloni. “Non sottoscriveremo mai il Mes? Mai non appartiene al mio vocabolario, ma il Mes non è utile, non è conveniente”, aggiunge.

«Se spendiamo bene, il Paese può svoltare»

“Se spendiamo bene nei prossimi anni questa decina di miliardi - evidenzia il titolare del Mit -, il Paese svolta, come svoltò nel dopoguerra. Ci sono tante opere che stiamo sbloccando, anche idriche, penso alla diga di Vetto sull’Appennino reggiano, che ha una storia ancor più antica del ponte sullo Stretto perchè è dall’800 che si parla della possibilità di mettere questa diga. Il ministero delle Infrastrutture ora ha messo i soldi”. Per Salvini, “l’argomento che fai il ponte e non ho le strade e le ferrovie in Calabria e in Sicilia adesso non regge. Anzi, è vero il contrario: stiamo investendo 11 miliardi per velocizzare i treni tra Palermo, Catania e Messina e ne investiamo altrettanti per Salerno-Reggio Calabria con la progettazione in corso”, quindi “staremmo investendo decine di miliardi per arrivare velocemente a Messina e Reggio e poi abbiamo quella cesura in base alla quale viene fermato, spezzato e messo sul traghetto?” “Magari 15 anni fa il ponte poteva essere una bellissima cattedrale nel deserto, adesso - sostiene Salvini - é una parte di un puzzle che non è Messina-Reggio, ma Palermo-Roma-Milano-Berlino”.

Ferrovie: 80 per cento di risorse Pnrr è in realizzazione

“Ad oggi l’80 per cento delle risorse assegnate a RFI nel Pnrr é in fase di realizzazione attraverso progettazioni esecutive o cantieri

“Siamo al lavoro in modo incessante” afferma Giampiero Strisciuglio, ad di Rete Ferroviaria Italiana. “Nelle ultime tre settimane - prosegue - abbiamo aggiudicato 2 miliardi di lavori sulla Salerno-Reggio Calabria e 1,3 in Sicilia, completando tutta la fase di aggiudicazione dell’itinerario da Palermo a Catania alta velocità. Questo consente di avere una continuità con la progettazione del ponte. La Bari-Napoli, altro progetto, siamo lanciatissimi. L’anno prossimo attiveremo una tratta importante nella zona di Cancello che velocizzerà significativamente il collegamento tra Bari e Napoli, che ad ultimazione dei lavori, nel 2027, sarà in due ore e tra Bari e Roma in tre ore”. “Ma siamo al lavoro anche nel nord del Paese nei tempi del Pnrr - evidenzia l’ad di RFI -. Entro giugno 2026 completeremo l’alta velocità tra Brescia e Vicenza ed entro l’estate avvieremo i lavori per l’attraversamento di Vicenza” aggiunge Strisciuglio.

Ance: servono anche le piccole opere

Il Pnrr “é una sfida impegnativa, molto complessa e difficile. Noi diciamo: mai arrendersi. È presto per arrendersi” sostiene Federica Brancaccio, presidente Ance (costruttori edili). Togliere le piccole opere perchè si crea polverizzazione? “Dal nostro punto di vista - osserva - non è questo il dibattito da fare e non è una difesa speculativa del settore che non vuole perdere un euro, o un miliardo o 10 miliardi. Noi vogliamo che questo Paese cresca dopo il 2026 e stabilità per il nostro settore. Il tema non é togliere le piccole opere. Cerchiamo di farle tutte”. Sì, magari, a rimodulazioni e riprogrammazioni, come il Mit vorrebbe fare, “ma non si può rivoluzionare - sottolinea Brancaccio - perché anche le piccole opere servono come il pane. I nostri Comuni, dopo anni di impoverimento, hanno bisogno della piazza e degli asili”.

Ance: Comuni hanno fatto gare per il 60 per cento delle risorse

“I Comuni hanno fatto gare per il 60 per cento delle risorse assegnate dal Pnrr”, cioè 40 miliardi, dice infine Antonio Decaro, presidente Anci e sindaco di Bari. L’anno scorso “si diceva che i Comuni non parteciperanno ai bandi dei ministeri, le risorse erano 40 miliardi e i Comuni hanno presentato progetti approvati, quindi tutti finanziabili, poi magari non sono entrati in graduatoria, per 80 miliardi di euro. I Comuni sono riusciti a fare uno sforzo doppio rispetto a quello che gli veniva chiesto”.

Pnrr: Emiliano, per le incertezze si é sostanzialmente fermi

“Purtroppo il Pnrr, a causa di tutte queste incertezze, é sostanzialmente fermo per quello che posso sapere. Purtroppo le Regioni non hanno un ruolo particolare. Il che mi fa dire che chi é in campo non ha la stessa capacità di spesa delle Regioni che è quasi il doppio di quella dei ministeri ed é sicuramente superiore a quella dei Comuni”. Lo ha detto oggi il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a margine di Forum in masseria. Per Emiliano “occorreva sicuramente uno schema diverso, non so se siamo ancora in campo i giocatori più forti che sono le Regioni, però la situazione é questa. Si aggiunga la catastrofe, vera, del blocco del Fondo sociale di coesione che per noi serve anche per il cofinanziamento dei fondi europei, quindi la sintesi è che sono 8 mesi che in Puglia incameriamo domande di finanziamento, siamo arrivati a 4.700, ed è tutto fermo col rischio che questi imprenditori cambino idea o vadano in qualche altro Paese. Questo non riguarda solo la Puglia, ma tutta l'Italia”


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