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Polonia, Ue avvia procedura infrazione per legge «anti-Tusk» su influenze russe

L’esecutivo dà il via alla procedura in risposta all’istituzione di una commissione sulle influenze di Mosca, ritenuta una manovra per escludere dalle elezioni in autunno l’ex premier Donald Tusk

Polonia, Dombrovskis: "Avviata procedura di infrazione per legge su influenze russe"

1' di lettura

La Commissione Europea avvia una procedura di infrazione contro la Polonia per la legge che istituisce una commissione di indagine sulla «influenza della Russia sulla vita del Paese»: la cosiddetta legge anti-Tusk, ribattezzata così perché viene ritenuta una mossa per sbarazzarsi dell’ex premier Donald Tusk e del suo partito Piattaforma Civica.

Lo annuncia il vicepresidente esecutivo della Commissione Valdis Dombrovskis, al termine del collegio a Bruxelles. «Oggi - dice - abbiamo discusso la situazione in Polonia e il collegio ha concordato di avviare una procedura di infrazione, mandando una lettera di messa in mora» a Varsavia «riguardante la nuova legge sulla commissione di Stato per esaminare l’influenza russa».

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La «legge anti-Tusk» e le ultime frizioni Roma-Varsavia

La commissione voluta da Varsavia, secondo il testo già firmato dal presidente polacco Duda, dovrebbe esaminare le ingerenze di Mosca nel periodo 2007-2022: un lasso di tempo che coincide con gli anni della premiership Tusk (2007-2015), sovrapposizione che ha scatenato i sospetti sugli obiettivi politici del testo. Tusk è esponente di un partito centrista e legato alla file del Ppe, una collocazione che lo rende l’avversario più indigesto per la destra sovranista di Diritto e giustizia.

La procedura avviata da Bruxelles amplia il fronte dei conflitti fra i vertici comunitari e Varsavia, tornati alla ribalta anche con l’ultimo verdetto della Corte di giustizia europea. Il tribunale lussemburghese ha dato ragione alla stessa Commissione nel suo ricorso contro la riforma giudiziaria varata nel 2019, accusata di inibire l’indipendenza dei magistrati e accentrare troppi poteri nelle mani della Corte suprema locale, a sua volta sottoposta al controllo politico del governo.

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