ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLe misure di Bruxelles

L’Ue lancia i dazi sui cereali da Russia e Bielorussia

L’obiettivo principale della misura è di evitare una potenziale destabilizzazione del mercato europeo nel caso di un ulteriore incremento delle importazioni

dal nostro corrispondente Beda Romano

(AdobeStock)

2' di lettura

BRUXELLES – La Commissione europea ha presentato oggi, venerdì 22 marzo, un provvedimento con il quale aumenterà i dazi applicati ai cereali e ai semi oleosi provenienti dalla Russia e dalla Bielorussia. L’obiettivo principale della misura è di evitare una potenziale destabilizzazione del mercato europeo nel caso di un ulteriore incremento delle importazioni russe. Da tempo, molte organizzazioni agricole europee avevano chiesto misure pur di stabilizzare i prezzi.

«I cereali e i prodotti correlati russi e bielorussi sono stati finora in grado di entrare nel mercato europeo con dazi doganali bassi o nulli – ha spiegato il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis –. Abbiamo assistito a un netto aumento di queste importazioni nel 2023. Le tariffe da noi proposte renderanno le importazioni di questi prodotti non redditizie dal punto di vista commerciale, prevenendo così anche possibili aumenti futuri che potrebbero destabilizzare il mercato europeo».

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Un freno alle importazioni

Con questa misura, le autorità comunitarie vogliono fermare non solo le importazioni di grano russo, ma anche le importazioni di grano ucraino rubato dai russi. Un funzionario europeo ha spiegato che il provvedimento dovrebbe inoltre evitare che le vendite di grano russo ai paesi membri dell’Unione europea contribuiscano a finanziare la guerra russa in Ucraina. «Il transito di merci sul territorio europeo non sarà influenzato dalla decisione», ha poi precisato.

«Le nuove tariffe sono state fissate a livelli tali da essere sufficientemente alte da scoraggiare le importazioni attuali – ha spiegato un altro funzionario comunitario –. A seconda del prodotto specifico, aumenteranno a 95 euro per tonnellata o a un dazio ad valorem del 50%».  Secondo la Commissione europea, la capacità di produzione russa di cereali è salita enormemente in questi ultimi tempi, da 35 milioni di tonnellate a 50 milioni di tonnellate.

Nel corso degli ultimi anni, Bruxelles ha notato un forte aumento delle importazioni dalla Russia. Nel 2023 la Russia ha esportato verso la Ue 4,2 milioni di tonnellate di cereali, semi oleosi e prodotti derivati, per un valore di 1,3 miliardi di euro. Sul fronte italiano, i dati sono impressionanti: le importazioni dalla Russia sono cresciute nell’ultimo anno del 1.164%, al punto che il paese ha superato anche il Canada in quanto principale fornitore estero dei produttori italiani di pasta.

Più in generale, nel 2023 l'Unione europea ha importato 37,2 milioni di tonnellate di cereali e 39,1 milioni di tonnellate di prodotti oleosi, rispetto ai 21,7 e 39,6 milioni di tonnellate rispettivamente nel 2022. La decisione illustrata oggi non è prettamente una misura sanzionatoria contro Mosca, ma verrà introdotta ex articolo 31 dei Trattati in quanto misura doganale. Come tale dovrà essere approvata dal Consiglio a maggioranza qualificata dei paesi.

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