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Panetta e Visco: stretta Bce va calibrata con prudenza. Lagarde: non transigiamo su target inflazione 2%

La presidente della Bce: «Affinché le pressioni inflazionistiche si attenuino, è importante che la nostra politica monetaria tenga saldamente la rotta in direzione restrittiva. Tale processo inizia a sortire i suoi effetti soltanto adesso»

(AFP)

3' di lettura

Nel giorno della Fed, anche in Europa i policymakers si confrontano sulla prossime mosse di politica monetaria. Con gli italiani Visco e Panetta che invitano la Banca centrale alla prudenza sui tassi, mentre la presidente Lagarde - pur ammettendo il quadro di grande incertezza - tiene la barra dritta sull’obiettivo di riportare l’inflazione al 2% nel medio termine.

Lagarde: non transigiamo sul 2%

«Conseguiremo la stabilità dei prezzi e non transigiamo sull'impegno a riportare l'inflazione al 2% nel medio termine. A tal fine seguiremo una strategia solida, che si fonda sui dati e ci vede pronti ad agire, ma senza compromessi riguardo al nostro obiettivo primario.In un mondo che sta cambiando più rapidamente di quanto chiunque avrebbe potuto immaginare, dobbiamo essere sia concentrati sull'obiettivo sia risoluti nella strategia per conseguirlo». Lo ha detto Christine Lagarde, presidente della Bce, chiudendo il suo intervento alla conferenza “The ECB and Its Watchers XXIII” a Francoforte.

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«Affinché le pressioni inflazionistiche si attenuino, è importante che la nostra politica monetaria tenga saldamente la rotta in direzione restrittiva. Tale processo inizia a sortire i suoi effetti soltanto adesso».

«Data l’elevata incertezza, è ancora più importante che la traiettoria dei tassi sia fondata sui dati. Ciò implica che, a priori, non ci impegniamo a innalzare ulteriormente i tassi né che abbiamo finito di aumentarli», ha spiegato Lagarde, ribadendo che «se lo scenario di base delle nostre proiezioni più recenti sarà confermato, avremo ancora molta strada da fare per assicurare che le pressioni inflazionistiche siano disinnescate».

Panetta: stretta da calibrare con prudenza

«La nostra stretta va calibrata con prudenza», perché «sta già avendo un forte impatto sulle condizioni finanziarie e perché vogliamo evitare volatilità finanziaria indesiderata». Lo ha detto Fabio Panetta, membro del board della Bce, alla stessa conferenza. «La politica monetaria deve restare pienamente adattabile agli sviluppi data l’incertezza prevalente, i lassi di tempo con cui opera e il rischio di improvvise tensioni finanziarie», ha aggiunto Panetta, sottolineando come questo richieda «un approccio dipendente dai dati, che non pregiudica future decisioni di policy e che riflette i rischi».

Anche Visco invita alla prudenza

Sulla stessa lunghezza d’onda il governatore di Bankitalia Ignazio Visco in audizione alla Camera. «Sul futuro della politica monetaria «non mi pronuncio, si fa meeting by meeting su base dei dati disponibili. Incertezza è alta e raddoppiata dalle incertezze finanziarie e credo che la prudenza e l’attenzione alla sequenza e alle dimensioni degli aumenti tassi sia da mantenere». Visco ha precisato che «non si possono fare previsioni anche nel giro di poche settimane».

Tornando all’intervento di Lagarde: «La prima parte del processo di trasmissione della politica monetaria, dalle misure di politica monetaria alle condizioni finanziarie e monetarie - ha argomentato - sta già esercitando un impatto considerevole», mentre sulla seconda parte del processo di trasmissione, dall'inasprimento delle condizioni finanziarie e monetarie alla domanda, «vi è attualmente maggiore incertezza».

«Sappiamo che il pieno effetto della politica monetaria sulla domanda si rivelerà solo nel corso del tempo. Ma sia l'intensità sia la velocità di questo processo potrebbero essere cambiate» ha aggiunto Lagarde. «Ciò che occorrerà tenere sotto attenta osservazione nelle settimane e nei mesi a venire - ha proseguito - è se vi sarà un ulteriore rafforzamento di tale trasmissione. Se, ad esempio, le banche inizieranno ad applicare un più ampio “differenziale di intermediazione», ossia se a ciascun livello del tasso base richiederanno una compensazione maggiore per il rischio percepito da esse assunto nella concessione dei prestiti, la trasmissione si rafforzerà».

Il costo del finanziamento è in forte aumento e la dinamica dei prestiti sembra contrarsi più rapidamente rispetto ai precedenti cicli di rialzo dei tassi ufficiali. La crescita del credito alle imprese è in netta diminuzione dal terzo trimestre dello scorso anno.

Una linea ancora più ferma sui tassi la sostiene il presidente della Bundesbank Joachim Nagel: «Chi fissa i tassi - ha detto in una intervista al Financial Times - deve essere èpiù ostinato nella lotta all’inflazione».

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