Tutto è successo in pochi secondi: era in mare davanti alla spiaggia di La Mina quando ha urtato o è stato urtato da un trigone di grosse dimensioni. Un ragazzo genovese di 12 anni in vacanza con la famiglia, dal 20 ottobre è nell’ospedale civile di San José in Costa Rica perché una specie marina simile alla manta l’ha punto con lo sperone velenoso della coda lasciandolo paralizzato dal collo in giù. Ora deve assolutamente poter tornare in Italia per essere curato.

I genitori gli sono a fianco con il fratello e hanno già preso i contatti con l’unità dipartimentale di Chirurgia vertebrale dell’ospedale Maggiore di Bologna, dove tra l’altro si trova uno dei migliori Centri antiveleno del Paese. Ma l’importante è che il 12enne possa tornare presto in Italia, cosa non facile se non avviene con un trasporto aereo dedicato visto che deve forzatamente viaggiare in orizzontale.

Negli esemplari più grandi di trigone, l’aculeo che ha sulla coda può arrivare fino a 35-40 centimetri di lunghezza. Alla radice dell’aculeo si trovano due ghiandole velenifere che secernono un veleno composto da serotonina e enzimi altamente tossici che provocano contrazioni e paralisi muscolari. La corsa in ospedale a San José è riuscita probabilmente a limitare i danni ma il 12enne dev’essere immediatamente portato in Italia. Così la Farnesina, l’ambasciatore italiano in Costa Rica e la politica ligure si stanno mobilitando per ottenere un volo umanitario. Anche il governatore Giovanni Toti in serata ha scritto al premier Giuseppe Conte e al ministro degli Esteri Luigi Di Maio segnalando “l’urgenza e la delicatezza della situazione, affinché venga autorizzato il trasporto del bambino con volo di Stato“.

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