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Caso stipendi Juve, la Procura federale chiede una proroga di 40 giorni

In attesa delle motivazioni della sentenza che ha portato la Corte d'Appello federale a infliggere 15 punti di penalizzazione alla società, il procuratore Chiné sta portando avanti le indagini sul filone stipendi

In attesa delle motivazioni della sentenza che ha portato la Corte d'Appello federale a decidere per la penalizzazione di 15 punti nei confronti della Juve, oltre a una serie di inibizioni nei confronti di suoi ex dirigenti nell'ambito del caso plusvalenze, lo stesso procuratore, Chiné, intende avvalersi di una proroga di 40 giorni per portare avanti le indagini sul filone stipendi e compensi pagati agli agenti dal club bianconero. La richiesta è indirizzata alla procura generale dello sport, competente sulla materia

Il caso stipendi

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Una sintesi: quando il campionato si è fermato per Covid, la Juventus ha raggiunto l’intesa coi suoi tesserati sugli stipendi, qualificata in un comunicato ufficiale come una rinuncia a quattro mensilità, con un risparmio contabilizzato di 90 milioni. Nei fatti la rinuncia è stata a una mensilità, con delle scritture private (anche per chi avrebbe lasciato il club) per riconoscere nelle stagioni successive gli altri tre stipendi, risparmiando dunque effettivamente solo 31 milioni e spalmando su altre annualità i restanti 59: da qui il nome di “manovre stipendi”, racchiudendo operazioni di tipo diverso articolate su due stagioni, il 2019-20 e il 2010-21.

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