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Stefano Bandecchi ritira le dimissioni da sindaco: “Non posso lasciare Terni e la Nazione agli animali”

Stefano Bandecchi ha ritirato le sue dimissioni da sindaco di Terni: “È merito dell’opposizione, che mi ha indotto a pensare che non si possono lasciare Terni e la Nazione nelle mani di questi animali”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il leader di Alternativa popolare, Stefano Bandecchi, ci ha ripensato: ha ritirato le sue dimissioni da sindaco di Terni, dimissioni che erano state già formalizzate. La nuova decisione sarebbe stata già stata protocollata, secondo quanto appreso dall'Ansa.

"Ho ritirato le mie dimissioni da sindaco di Terni", ha confermato Bandecchi all'Agi. "È merito dell'opposizione – ha spiegato – sia di quella ternana sia di quella nazionale, che mi hanno indotto obbligatoriamente a pensare che non si possono lasciare Terni e la Nazione nelle mani di questi animali", ha detto.

In una nota del Comune di Terni si conferma che "nella tarda mattinata di venerdì 16 febbraio 2024, il sindaco Stefano Bandecchi ha presentato le revoca delle dimissioni".

"La presente – ha scritto il sindaco al presidente del Consiglio comunale e per conoscenza al Prefetto – per comunicare ufficialmente la revoca delle dimissioni presentate al Consiglio comunale, assunte al protocollo del Comune di Terni il 9 febbraio 2024″.

Dopo l'annuncio delle dimissioni, per "motivi politici", arrivato a sorpresa l'8 febbraio scorso, era stato lui stesso a dire che avrebbe avuto venti giorni di tempo per cambiare idea. Alla base delle dimissioni non ci sarebbe stata alcuna incompatibilità tra la sua carica e le funzioni svolte in alcune imprese. E non sarebbero state un ostacolo nemmeno le indagini a suo carico per resistenza a pubblico ufficiale, scattate per la nota rissa della scorsa estate, quando tentò di scagliarsi contro il consigliere di FdI Marco Cecconi, affrontandolo dopo un duro confronto con un altro esponente dello stesso partito Orlando Masselli, durante un consiglio comunale.

"I motivi per cui le mie dimissioni sono state presentate momentaneamente non sono cambiati e anzi forse qualcuno anche peggiorato", aveva spiegato nei giorni scorsi, raccontando di aver vissuto giorni "di grande turbamento" per colpa delle opposizioni. "Le mie dimissioni sono state presentate e quindi ci sono questi 20 giorni (per confermarle o ritirarle – ndr)" aveva aggiunto. Intervenuto in consiglio comunale aveva anche detto: "Se risolveremo i nostri problemi interni le ritirerò (le dimissioni ndr). E non andrò in Europa e poi a Montecitorio dimostrando a tutti gli italiani che il mio partito (Alternativa popolare – ndr) è diverso da quello degli altri e la sedia ve la posso anche regalare".

Bandecchi aveva già comunicato la sua intenzione di candidarsi alle elezioni europee con il suo partito, confermando di voler continuare a fare politica da solo "perché non stimo nessuno". La scelta delle dimissioni, e poi il successivo ripensamento, non sarebbero però collegati alla candidatura alle europee di giugno, perché il ruolo di primo cittadino non gli impedirebbe di fare la campagna elettorale: sono nel caso di una sua elezione al Parlmento Ue dovrebbe lasciare la carica di sindaco.

"Mi sto occupando delle candidature – ha detto oggi Bandecchi – L'emendamento di FdI che andrà presto in discussione ci obbliga a raccogliere 180 mila firme per poterci candidare. Una decisione antidemocratica, a pochi mesi dalle elezioni". 

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