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Migranti, Msf e Sos Mediterranee tornano in mare: “Inazione Ue è criminale”

Medici Senza Frontiere e Sos Mediterranee tornano in mare, nel Mediterraneo, per svolgere attività di ricerca e soccorso dei migranti. Lo faranno con una nuova imbarcazione, la Ocean Viking, battente bandiera norvegese. Una risposta a quella che viene definita “l’inazione criminale dei governi europei”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Medici senza Frontiere tornerà a operare nel Mediterraneo, riprendendo l’attività di ricerca e soccorso dei migranti e condannando “l’inazione criminale dei governi europei”. Il ritorno in mare arriva dopo due anni di campagna dei governi europei “per bloccare ogni tipo di azione umanitaria nel Mediterraneo”, scrive Msf. Con politiche “che continuano a causare morti in mare e terribili sofferenze in una Libia devastata dal conflitto”.

Il capo missione di Msf per le attività di ricerca e soccorso, Sam Turner, spiega: “I governi europei vogliono far credere che la morte di centinaia di persone in mare e la sofferenza di migliaia di rifugiati e migranti intrappolati in Libia siano un prezzo accettabile per le politiche di controllo della migrazione. La cruda realtà è che mentre sbandierano la fine della cosiddetta crisi migratoria in Europa, fanno consapevolmente finta di non vedere la crisi umanitaria che queste politiche perpetuano in mare e in Libia. Queste morti e sofferenze sono evitabili e finché continueranno, non possiamo restare a guardare”.

La nuova nave gestita da Msf e Sos Mediterranee si chiamerà Ocean Viking e partirà per il Mediterraneo centrale alla fine del mese. Un’esigenza nata anche dal fatto che le navi umanitarie rimaste nel Mediterraneo sono pochissime, nonostante questa rotta migratoria si confermi la “più pericolosa al mondo”. Una situazione resa più complicata anche per le navi commerciali, che “si trovano in una posizione insostenibile, prese tra l’obbligo di soccorrere imbarcazioni in difficoltà e il rischio di rimanere bloccate in mare per settimane per la chiusura dei porti italiani e l’incapacità degli Stati europei di concordare un meccanismo per gli sbarchi”.

Msf attacca ancora i governi europei: “Violano gli obblighi legali e umanitari che loro stessi hanno firmato, offrendo sempre maggiore supporto alla Guardia costiera libica per riportare forzatamente in Libia persone vulnerabili – in alcuni casi proprio nei centri dove le persone vengono uccise a colpi d’arma da fuoco o dai bombardamenti”.

La nave Ocean Viking

L’imbarcazione Ocean Viking è norvegese e batte bandiera norvegese, così come è norvegese anche l’armatore della nave. Si tratta di una imbarcazione di rifornimento originariamente concepita per effettuare soccorsi in mare, come nave per la risposta e il soccorso di emergenza, con l’obiettivo di aiutare il personale delle piattaforme petrolifere. È stata costruita nel 1986 ed è lunga 69 metri, per una larghezza di 15,5 metri. Al suo interno c’è anche una clinica con aree per le consultazioni, il triage e il ricovero. Può ospitare fino a 200 persone. Il team di Msf a mordo è composto da nove persone: quattro dello staff medico, un logista, un mediatore culturale, un responsabile per gli affari umanitari, un responsabile della comunicazione e un capoprogetto che coordina la squadra.  C’è poi il team di Sos Mediterranee, composto da 12 persone, che si occupa della parte di ricerca e soccorso. Altre nove persone, infine, lavorano per l’armatore.

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