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Caso Donzelli, il sottosegretario Delmastro non si dimette: “La Procura? Chiuderà il fascicolo”

Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, non ha nessuna intenzione di dimettersi dopo il caso Donzelli. Davanti ai giornalisti l’esponente di Fratelli d’Italia si difende: “La Procura di Roma mi ascolterà e chiuderà il fascicolo”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Andrea Delmastro non si dimetterà da sottosegretario alla Giustizia, nonostante le polemiche suscitate dal caso Donzelli. Il suo collega di Fratelli d'Italia e vicepresidente del Copasir è finito nella bufera per l'intervento tenuto ieri alla Camera dei deputati, in cui ha chiesto ai parlamentari del Pd se stessero dalla parte della mafia. Le informazioni su cui si basava il discorso di Donzelli, però, arrivavano dallo stesso Delmastro, rispetto ai dialoghi avuti tra l'anarchico Cospito ed esponenti della criminalità organizzata sul 41 bis. "Oggi c'è stata un'ulteriore alzata di livello da parte delle anime belle del terrorismo, hanno detto che moriranno quelli che non cedono sul 41 bis – ha detto Delmastro davanti a Montecitorio – Secondo voi, il giorno che sono minacciato di morte dai terroristi posso anche solo pensare di dimettermi?".

"È inopportuno che resti sottosegretario con delega sul Dap? E perché? – ha aggiunto l'esponente di Fratelli d'Italia – L'opposizione vuole che il sottosegretario, se ha un documento non secretato, dica ‘non vi dico niente'? Se vogliono quello… Si chiama democrazia, trasparenza, leale rapporto istituzionale". Le informazioni date a Donzelli su Cospito, ha continuato Delmastro, "non erano secretate", ma erano dentro "una relazione del Dap". E sottolinea: "Non ho dato documenti, Donzelli mi ha fatto delle domande e gli ho risposto, non penso ci sia inopportunità, lo faccio tutti i giorni con tutti i deputati".

La Procura di Roma, intanto, ha aperto un fascicolo d'inchiesta dopo l'esposto del leader dei Verdi Angelo Bonelli: "È così perché qualcuno ha detto che erano intercettazioni e captazioni ambientali – ha commentato Delmastro – Mi sentiranno e si chiuderà il fascicolo". E quanto alla vicinanza con il collega Donzelli, ha aggiunto: "Se mi avesse fatto le stesse domande Giachetti o qualunque deputato, avrei risposto le stesse cose a lui, se avessi avuto un question time sarei stato tenuto a dirle anche in maniera più articolata. Perché l'alternativa era dire ‘no, non ci sono emergenze', e avrei mentito. L'altra alternativa era dire ‘non so', e avrei omesso. Io non mento e non ometto".

"Una regola aurea è che se il governo sa delle cose e non sono secretate, e il Parlamento le chiede, il governo risponde – ha insistito ancora Delmastro – Ho una sola certezza, che quei documenti non erano secretati e quello emergerà". Quella di Donzelli "è stata una richiesta orale, non a casa, in ambito parlamentare". E ancora sul vicepresidente del Copasir ha aggiunto: "Io non sapevo che Donzelli voleva fare l'intervento. Io non lo sapevo. Donzelli mi ha fatto una domanda e io ho risposto. Non sapevo a cosa servisse quella richiesta".

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